abodi«Vogliamo dare alla città non la società che porta l’offerta più alta ma la migliore a livello qualitativo. Ovviamente la parte economica conta, ma servono persone in grado di garantire continuità nel tempo. Invieremo a tutti i soggetti interessati la documentazione necessaria e una specie di “road map” per chiudere i giochi in meno di tre settimane». Così Andrea Abodi parlando delle trattative che si stanno portando avanti a Pisa per il passaggio di società, attualmente guidata dall’amministratore unico, Lorenzo Petroni, che proprio al presidente della Lega B ha consegnato il mandato a vendere del club nerazzurro toscano.

tifosi-pisaLa cessione del Pisa Domenica scorsa Andrea Abodi ha incontrato Pablo Dana e Abdul Wahab Al-Halabi, rappresentanti del fondo del Dubai denominato Sportativa. Un incontro che lo stesso Abodi ha definito «utile, professionale e proficuo. Quello che ho detto nel corso dell’incontro tenutosi a San Rossore qualche giorno fa è stato male interpretato. Io non penso che il fondo non possa dare garanzie o essere inadempiente. L’operazione estiva è nata male per come è stata costruita. Ho potuto conoscere anche il banchiere Al-Halabi e mi sembra che stavolta siano ripartiti con altri presupposti. Posso dire che è stato quello con loro un serio incontro d’affari anche se nel calcio contano anche i sentimenti e la storia». Nei giorni scorsi il presidente della Lega B aveva incontrato anche i proprietari del gruppo di cinema ‘The Space’ rappresentato dalla famiglia Corrado. «Giuseppe Corrado è pronto a fare un’offerta per prendersi tutto il Pisa ma dovrà confrontarsi con i soci – ha concluso Andrea Abodi -. Sono persone della stessa caratura di Corrado. Lui stesso vorrà valutare un’eventuale inserimento di qualche imprenditore pisano in società, ma l’idea è quella di prendere il 100% del club».

rino-gattusoPareggio con il Verona Nel frattempo la squadra guidata da Rino Gattuso è scesa in campo per il turno infrasettimanale del campionato di serie B contro il Verona ottenendo un ottimo punto grazie allo zero a zero finale, con tanto di occasioni da rete anche per vincere il match, soprattutto nel primo tempo ma anche con Varela nel finale di gara. «Abbiamo rispettato l’avversario, il Verona è una squadra superiore a noi sulla carta, è prima in classifica e noi sapevamo di non dover sbagliare nulla: ci avrebbero subito castigato.-ha raccontato nel post gara il tecnico nerazzurro Rino Gattuso– Giocano sempre palla a terra, hanno molta fisicità, mi ricorda un po’ il Foggia dell’anno scorso. Forse meritavamo anche di più, ma l’importante è che ci sia sempre il veleno nei miei». Grande cornice di pubblico dello stadio Arena Garibaldi riaperto quasi interamente e che ha fatto registrare oltre 6 mila spettatori. «Parlavo prima con Toni, mio amico, mi diceva che questo stadio è una bolgia e io gli ho detto che si vede che non capisce nulla (ride ndr.): abbiamo giocato con sole 6000 persone, la metà di quelle che avremmo a condizioni normali – ha detto mister Gattuso -. Qua c’erano i presupposti per far calcio a un certo livello, e spero per questo che chi comprerà, se comprerà, capisca bene in che piazza arriva: se si crea entusiasmo i presupposti per far bene a lungo termine ci sono». Infine Gattuso ha parlato proprio delle questioni societarie. «Mi sono sentito con Abodi in questi giorni, gli ho detto ciò che è successo con i dipendenti.-ha concluso Rino Gattuso– Chi si lamenta ha ragione, non si può far finta di non sentire e soprattutto non si può cambiare il mio modo di essere. Abodi ha detto che forse qualcuno a darci una mano arriverà, almeno fino a quando non si sistemerà la situazione societaria. Di un riferimento c’è bisogno, di qualcuno che ci mette la faccia e si prende le responsabilità. Io devo fare l’allenatore, non posso pensare anche a questo. Di certo vedere questa piazza, il senso di appartenenza che hanno i miei ragazzi, mi dà tantissime motivazioni: io qua mi sento vivo. I ragazzi lo scorso anno hanno scritto una pagina di storia importante, se riusciamo a salvarci è un record, e son ca…per chi arriverà. Nel futuro tutti saranno paragonati a loro».

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