etruria3Derubati ma non rassegnati. Titolo migliore non potevano trovare Federconsumatori e Cgil per l’assemblea degli ex obbligazionisti di Banca Etruria che si è svolta ieri nella Sala della Borsa Merci di Arezzo. Centinaia le persone intervenute, per lo più risparmiatori tutt’altro che rassegnati. Tra questi anche diversi politici, tutti invitati dagli organizzatori: i parlamentari Marco Donati (Pd), Donella Mattesini (Pd), Maurizio Bianconi (FI), Chiara Gagnarli (M5S), Marco Baldassarre (passato da M5S ad Alternativa Libera-Possibile), Gianni Girotti (M5S) e Alessio Villarosa (M5S). Dopo le parole degli organizzatori,  l’applauditissimo intervento di Villarosa – nel quale non è mancato il tipico «mandiamoli tutti a casa» dei Cinque Stelle – e l’apprezzato ragionamento di Maurizio Bianconi sulla natura dei crediti deteriorati, è stata la volta dei parlamentari del Pd.

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Il parlamentare Pd Marco Donati

Imbarazzo targato Pd Per  Mattesini e Donati quella di ieri alla Borsa Merci è stata tutt’altro che un’ “uscita felice”. I due politici aretini, rispettivamente senatrice e parlamentare, dal momento in cui si sono presentati davanti agli ex obbligazionisti vittime del decreto Salva Banche, sono stati letteralmente travolti dalle grida di protesta. Per non parlare di quanto hanno preso la parola. Il loro imbarazzo era evidente. I due hanno provato a destreggiarsi tra i fischi e la rabbia di centinaia di persone, ma con scarso successo. La senatrice Mattesini ha anche parlato di risarcimenti – «se 100 milioni non sono sufficienti a risarcire chi è stato danneggiato, mi impegno a riuscire a trovare risorse che bastino per tutti» – ma non è nemmeno a riuscita concludere il proprio intervento senza l’aiuto del presidente di Federconsumatori Ferrari che ha cercato di riportare ordine. In fondo c’era da aspettarselo.

etruria2«Vergogna» Sì perché questa per i parlamentari Pd era la prima uscita ufficiale in terra d’Arezzo dopo l’entrata in vigore del famigerato decreto firmato lo scorso 22 novembre da Renzi. «Vergogna» è stato il commento più sobrio che gli ex obbligazionisti hanno loro rivolto. Le persone sono arrabbiate e stremate. Nessuno ama sentirsi raccontare buoni propositi che suonano come un disco rotto, soprattutto quando gli è stato portato via ciò che era loro.

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