CoD36UGWAAAFt-1Si è chiuso ieri a Moena in Val di Fassa la prima parte dell’estate di ritiro viola della Fiorentina guidata per il secondo anno consecutivo dal tecnico portoghese Paulo Sousa e se le buone notizie, anche se non tutte definitive, non sono mancate fra le montagne dolomitiche, come la forma fisica crescente di Giuseppe Rossi, i buoni segnali arrivati dai giovani come Chiesa ed Hagi, e la voglia di riscatto per il brutto girone di ritorno del campionato scorso, a parole, sembra essere la bandiera dei ‘veterani’ dello spogliatoio gigliato; ancora troppe le nubi sul futuro della squadra viola in vista della prossima annata. Alimentate dalle parole dei dirigenti del club di via Manfredo Fanti, il presidente esecutivo Mario Cognigni prima ed il patron Andrea Della Valle poi, che hanno parlato di continuità rispetto agli anni scorsi in termini di obiettivi, il tutto però subito smorzato dall’allenatore di Viseu che sembra tutt’altro che convinto del progetto sportivo della Fiorentina che verrà.

Obiettivo primi 6 «La Fiorentina negli ultimi anni si è sempre confermata come la quarta forza del campionato, quest’anno invece abbiamo fatto un ‘regalino’ all’Inter arrivando quinti – ha dichiarato Andrea Della Valle da Moena -. Questo è comunque importante perchè vuol dire che c’è un organico forte, da completare. Sono arrivati dei giovani di grandissima prospettiva, di due-tre se ne sentirà parlare nei prossimi anni, diamogli un po’ di tempo perchè rappresenteranno il futuro della Fiorentina. I nostri obiettivi sono quelli di rimanere nelle prime sei posizioni».

Mister cautela Paulo Sousa ha risposto poche ore dopo, al termine dell’ultima amichevole in Val di Fassa, contro i greci del Panetolikos, terminata 3 a 0. «Andrea Della Valle ha detto obiettivo minimo per l’anno prossimo entrare nelle prime sei posizioni? E’ presto per parlare di obiettivi – ha detto con freddezza l’ex allenatore anche di Swansea e Qpr -. Non sono scettico e non aspetto nulla dal club come ho detto fin dal primo giorno. Io cerco di identificare quello che ho, cercando di migliorarlo e creando un’identità comune per provare a vincere insieme più partite possibili. Sono focalizzato sui giocatori che ho, la squadra non è finita, quando lo sarà, valuterò tutto prima all’interno della società e poi anche all’esterno».

Rossi si Rossi no E se su Giuseppe Rossi il patron ha sottolineato: «In quel poco tempo in cui ha giocato è riuscito ad entrare nella storia della città, nei primi sei mesi in cui è stato fantastico. Poi la sfortuna lo ha colpito. Adesso è tornato in grandissima forma, in questi giorni ci parlerò, ma sono molto fiducioso su di lui». Paulo Sousa anche in questa circostanza è andato più cauto su un futuro certo del classe ’87 di Teaneck a Firenze. «Chi prende le decisioni sui giocatori è il direttore generale, il reparto societario che si occupa di calcio e la societaà. Io alleno, do i miei giudizi, cerco di dare il massimo del mio contributo ma le decisioni verso Rossi e verso gli altri giocatori non le prendo io».

Capitolo Toledo Allargando il discorso sul mercato, Andrea Della Valle dell’ultimo acquisto in ordine temporale, Toledo, ha parlato di ‘colpo’ e non di ‘scommessa’. «E’ un giocatore voluto dal nostro direttore e da Sousa. Viene da una città, Santa Fe, che ha già dato giocatori importanti in passato alla Fiorentina (Batistuta ndr.). Nelle prossime settimane ci divertiremo ancora». Il mister gigliato però proprio descrivendo Toledo ne ha delineato i contorni di un giocatore lontano dall’essere in cima alle sue scelte di mercato. «E’ un giocatore che ha appena iniziato il suo percorso da professionista, con pochissime partite giocate nella sua ex squadra – ha dichiarato Paulo Sousa su Toledo -. Sa usare i due piedi, ha una buona capacità di dribbling, aspettando che ci possa aiutare con tutta la sua qualità ed aiutare noi lui a continuare a crescere».

Aspettando l’esordio contro la Juve L’unica affinità fra Sousa e Della Valle è sulla prima avversaria in campionato, che sarà il 21 agosto prossimo quella Juventus che da sempre per Firenze ed i tifosi viola non è un’avversaria qualsiasi. «Andremo a trovare la migliore squadra degli ultimi cinque anni, la squadra che meglio rappresenta il campionato italiano a livello internazionale – ha concluso l’allenatore viola, prima di concedere a sé stesso ed i suoi 48 ore di relax iniziate ieri -. La Juventus sta cercando di migliorarsi per provare a vincere anche a livello internazionale. Da parte nostra stiamo ancora aspettando di completare la nostra rosa, prendere le nostre decisioni a livello di strutture, moduli, dinamiche di gioco ma vogliamo sempre migliorarci tutti i giorni e quindi niente di meglio iniziare il campionato affrontando la migliore». Ad oggi la sfida fra gli uomini guidati da Max Allegri e viola sembra assolutamente impari, ma dalle tribune del ‘Cesare Benatti’ di Moena i duemila tifosi che hanno osservato l’ultima amichevole dei gigliati in Val di Fassa, non hanno smesso di cantare: «Chi non salta è bianconero». Insomma, c’è chi sogna un mercato gigliato che deve ancora far partire i veri ‘botti’, anche per alimentare una campagna abbonamenti che al momento ha visto ‘staccare’ solo 9000 tessere, a fronte di un obiettivo fissato dal club in merito di 20 mila.

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