stadio_castellaniC’è un napoletano, un ceco ed un giapponese. Sembra l’inizio di una barzelletta ed invece sono solo i protagonisti, presi dal loro lato geografico, di quello che potrebbe essere il primo vero colpo sensazionale azzeccato dalla Lega Calcio tristemente guidata da Maurizio Beretta da quasi cinque anni, che ha deciso di organizzare come anticipo di domani, ottava giornata del girone d’andata, Empoli-Cagliari alle ore 15 allo stadio Castellani. Mentre a Firenze, il presidente del Consiglio organizzerà l’ennesimo tentativo di rivoluzione  con il varo del quinto laboratorio politico denominato Leopolda, a 30 chilometri di distanza si affronteranno due squadre che fanno dell’organizzazione di gioco, della ricerca della spettacolarità e di voglia di divertire il proprio pubblico, il loro marchio di fabbrica. Il progetto azzurro è in piena costruzione da oltre un anno ed ha portato oltre che, ad una promozione in serie A dal sapore miracoloso, ad una prima parte di questa stagione sorprendentemente eccellente, sul solco di quanto già fatto vedere da Tavano e compagni fra fine 2013 ed inizio di quest’anno.

Sarri vs Zeman Lo chef dell’ottimo piatto che si degusta in riva alla Valdelsa si chiama Maurizio Sarri e, nonostante una politica che qualcuno potrebbe definire folle, ed invece e’ solo molto attenta ed oculata ai conti, oltre che decisa sul puntare alla valorizzazione del proprio settore giovanile, sta raccogliendo applausi e punti da Cesena a Verona, passando per l’ultima trasferta di Genova. L’avversaria di turno si chiama Cagliari, quella pazza formazione guidata da Zdenek Zeman, uno che o ami o odi, ma che, se ti piace il calcio, certamente mai ti lascia indifferente. Saranno in palio fra toscani e sardi punti importanti in chiave salvezza, ma quel che è certo è che ci sarà da divertirsi. Ed ecco il terzo personaggio, dopo il partenopeo Sarri ed il ceco, o per meglio dire boemo, Zeman: il giapponese.

Empoli-Cagliari in estremo Oriente È  quello che quando sabato sera si siederà a cena nella sua casa di Tokio, magari scanalando la propria tv satellitare, si fermerà su Empoli-Cagliari e, vedendo lo spettacolo davanti a sé, si illuderà che il campionato di serie A sia ancora il torneo più bello del mondo, e deciderà di abbonarsi ai match del nostro massimo torneo. E a riempirsi le tasche dagli introiti della vendita dei diritti televisivi all’estero, così saranno poi, invece che gli autori di un siffatto miracolo economico, ovvero vendere il calcio in Oriente, i  cosiddetti top manager italiani: tali Galliani, Lotito e compagnia cantante, che hanno distrutto il pallone del Belpaese, esattamente in maniera inversamente proporzionale a quanto i tecnici biancoazzurri e rossoblu hanno cercato di rivitalizzarlo attraverso l’unica cura possibile: provocare brividi di gioia a chi va a vederselo dal vivo in uno stadio.

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