Ascanio CelestiniImportanti le aspettative per il Festival Orizzonti, giunto alla XII edizione e affidato alla direzione artistica di Andrea Tigni: “Tra mito e favola”, il tema individuato con chiaro riferimento al mito dell’identità di questa terra, alla sua storia e alle sue tradizione, punto di partenza per uno slancio favolistico e creativo che tiene insieme le tante forme dell’arte.

L’inaugurazione Si parte l’ 1 agosto con “ChiusiperferieLab”, laboratorio dedicato al gesto performativo con la Compagnia Virgilio Sieni; le mostre “Mito e Favola…i costumi della Sartoria Farani”,  “Miti Fragili” e “La sposa di carta” e gli spettacoli “Col Tempo” a cura della Compagnia Virgilio Sieni, e “Macbeth su Macbeth su Macbeth. Uno studio per la mano sinistra” a cura di Raffaello Sanzio e Chiara Guidi. A chiudere la prima giornata di festival sarà la musica dal vivo con “Suoni dal vivo” e djset

Arti Performative in scena L’ intento è quello di porre la manifestazione sulla mappa dei festival teatrali estivi italiani. Un obiettivo ambizioso che si riflette in un cartellone altrettanto ambizioso: tanti i nomi conosciuti che debutteranno a Chiusi con le prime nazionali dei loro spettacoli, perché proprio a questo sarà votato il Festival Orizzonti: alle Nuove Creazioni nelle Arti Performative. Settantuno eventi in dieci giorni che coinvolgeranno 103 artisti appartenenti a otto settori performativi, dal teatro alla danza, passando per l’opera e la musica, fino alle mostre, agli incontri, ai laboratori e alle proiezioni. Una programmazione che vuol fare del borgo senese un luogo centrale di promozione culturale. Tra le più grosse novità portate dal direttore artistico Andrea Cigni (oltre agli artisti di fama nazionale e internazionale), ci sono la costituzione del Premio Orizzonti, assegnato quest’anno ad Ascanio Celestini; la nascita di una Compagnia Festival Orizzonti, che prende i natali dalla manifestazione con l’obiettivo di farla crescere e di aiutarla nella promozione; e, infine, la creazione di un bando di allestimento per regia, scene e costumi del dittico “Gianni Schicchi e Pierrot Lunaire”, con la scelta di includere una produzione operistica in un festival estivo dedicato alle arti performative tutte.

 

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