Si chiama “Classico Berardenga: Terra Vocata” ed è il convegno dedicato agli appassionati del settore enogastronomico e di questo paradiso terrestre che è il Chianti in programma venerdì 27 ottobre si terrà nella splendida location della Certosa di Pontignano.

La manifestazione inizierà alle ore 10.30 con un convegno sulla vocazione vitivinicola e sulla unicità del territorio di Castelnuovo Berardenga dove interverranno famosi giornalisti del settore, chef stellati, enologi ed autorità del territorio e saranno presentate le microvinificazioni di Sangiovese, vitigno principe del Chianti Classico. L’associazione Classico Berardenga – Viticoltori di Castelnuovo dà così voce alla propria terra e ai propri vini, preservando e valorizzando l’immenso patrimonio di cultura, storia e tradizioni che contraddistingue questo territorio. Dalle ore 15.00 alle ore 19.00, invece l’evento aprirà le porte a tutti gli esperti, appassionati e wine lover che vorranno degustare i vini Chianti Classico dei 27 produttori del Classico Berardenga. Per l’occasione verrà aperta l’antica cantina della Certosa di Pontignano, recentemente ristrutturata. Il motto che ispira l’associazione è: Ricercare ciò che è stato, esaltare ciò che è e curare ciò che sarà.

Ecco due battute con la Presidente del Consorzio della Berardenga Elena Gallo:

Che momento vive il mondo vino?

«Per il Chianti Classico è un momento positivo, di espansione, di consapevolezza. Si stanno creando varie associazioni e gruppi di lavoro, spesso interfacciandosi a piccole realtà, tutti appartenenti con grande orgoglio e fierezza al Chianti Classico, come si evince anche dal nome che abbbiamo scelto, ma che cercano di esaltare le varie peculiarietà che sono la ricchezza del nostro territorio».

Che annata è stata?

«Sicuramente molto difficile tra la gelata, la siccità e il problema degli ungulati si sono registrati cali fino al 40% ma anche noi siamo rimasti stupiti dalla qualità, che riteniamo buona, della prima vinificazione e dei mosti che si sono fatti ovviamente le cantine avranno molto da lavorare. Noi amiamo il Sangiovese e questo vitigno ci aiuta molto per la longevità dei nostri vini ma un grande lavoro dovrà essere fatto in cantina».

Quanto aiuta in un momento come questo fare squadra? E’ di aiuto o porta più problemi?

«Fare squadra aiuta sempre, anche se noi siamo viticoltori e quindi per natura individualisti e siamo abituati a vedere l’altro come competitor, abbiamo iniziato un bellissimo percorso comune con 23 aziende ad ora già siamo 27 aziende, questo dimostra che la strada intrapresa è quella giusta. Abbiamo anche creato una magnum espressione di tutti i nostri viticoltori, che è stata appena omaggiata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un blend delle 27 aziende, studiata da Gioia Cresti, che testimonia la nostra voglia di condivisione e di voler lavorare insieme».

Programmi del consorzio?

«Abbiamo appena realizzato un nostro punto presso il Museo del Paesaggio a Castelnuovo Berardenga insieme all’ Amministrazione Comunale, una full immersion nel mondo del vino che rafforza anche il percorso dedicato al paesaggio chiantigiano e castelnovino per far conoscere il territorio anche attraverso le eccellenze locali e in particolar modo il vino che è il vero e proprio ambasciatore di questo territorio nel mondo».

Quali sono i sogni di Elena Gallo?

«Vorrei che questa sinergia, questa empatia che sta nascendo tra di noi aiuti a far conoscere questa “terra vocata”, questo dono immenso ricco di valori che va testimoniato, trasmesso e comunicato per farlo apprezzare e godere al mondo».

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