Julia Child in cucina
Julia Child in cucina

Questo 2017 non si è avviato molto meglio di quanto il 2016 si fosse concluso – la sciagura all’Hotel Rigopiano e i primi provvedimenti del presidente Trump mi sembrano sufficienti a chiarire il concetto – ma il pessimismo della ragione non mi ha mai portato lontano quindi ho deciso di utilizzare l’ottimismo della volontà per mettere una nota positiva in questo debutto scoraggiante. Ho deciso di tornare a scuola. Non sui banchi – le lezioni obbligatorie per l’aggiornamento professionale sono già abbastanza – ma in cucina. Copiando le modalità di un film delicato e delizioso, “Julie & Julia “, dove una delle protagoniste, Amy Adams, passa un anno riproducendo le ricette (e postando i risultati dei suoi sforzi) che l’altra protagonista, la grande cuoca interpretata da Meryl Streep, ha elaborato durante la sua formazione culinaria in Francia e da cui ha tratto un libro. Avendo io molto meno tempo libero a disposizione della blogger interpretata da Amy Adams e anche un progetto meno ambizioso del suo (una ricetta al giorno per 365 giorni) ho optato per un maestro  più nelle mie corde rispetto alla monumentale Julia Child.
ramsayGordon Ramsay, fra i numerosi libri realizzati, qualche anno fa ne ha pubblicato uno che sembra fatto per me, visto che propone una guida alla cucina capace di migliorare le tecniche di chi ancora non domina la materia gastronomica e affinare quelle di chi, invece, a padelle e abbattitori dà del tu. In pratica, è come andare a scuola di cucina.
Il mio anno nuovo comincia oggi e per i prossimi 365 giorni starò in compagnia di chef Gordon Ramsay riproducendo i piatti e i menù che propone nel suo libro “The ultimate cookery course” e poi vi racconterò come è andata.
Se altri argomenti o esperienze da “Bolle di sapore” incroceranno il mio cammino vi racconterò anche quelle, è ovvio, ma la mia scelta per questo anno è seguire un percorso di crescita a partire dagli insegnamenti di un grande dei fornelli.  Quando tutto sembra volgersi all’oscurità, aprire la mente con nuove conoscenze aiuta. Se poi sono  conoscenze che regalano bontà, tanto meglio. Un lungo viaggio in compagnia di uno chef come Gordon Ramsay mi sembra un’esperienza che vale la pena intraprendere e anche se gli esiti sono incerti, sarà divertente vedere dove riuscirò ad arrivare, con la speranza  che, alla fine, sarò una persona migliore.
E, magari, anche una cuoca migliore.

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