Il Partito democratico alla prova dei nervi. E se a livello regionale è battaglia sulle tessere tra maggioranza renziana e minoranze, in provincia di Siena è da giorni scontro tra renziani stessi, con un unico baricentro la Valdichiana.
Per il congresso provinciale sono infatti volate carte bollate e parole grosse tra ricorsi alla commissione regionale (Stefano Scaramelli), richieste di sospensione dei congressi locali (Michele Cortonicchi) e autorizzazione all’avvio degli stessi da parte della segretaria uscente, Silvana Micheli, senza attendere il verdetto della stessa commissione che aveva chiesto 72 ore per “affrontare il ricorso stesso”. Anche per questi motivi oggi La Nazione di Siena parla di “congresso Pd sempre più nel caos”. Considerati i protagonisti appare come una battaglia per il controllo del territorio. Tutti i protagonisti infatti sono chianini doc.
Ma andiamo con ordine. In ballo c’è l’elezione del segretario provinciale del Partito democratico e dopo tanti tira e molla si presentano quattro candidati in lizza. Andrea Valenti, candidato della componente che fa riferimento all’area orlandiana, all’onorevole Susanna Cenni e al consigliere regionale Simone Bezzini; Raffaella Senesi, che è anche sindaco di Monteriggioni e si è candidata per l’area che si richiama a Alberto Monaci. Ma a sorprendere tutti è la presenza di due renziani, Massimo Bernazzi, che la settimana scorsa ci ha rilasciato un’intervista, legato al consigliere regionale Stefano Scaramelli, e Michele Cortonicchi, assessore comunale a Torrita di Siena e candidato dell’accoppiata formata dall’onorevole Luigi Dallai e del sindaco Giacomo Grazi.
E proprio nel Comune dove da mesi si gioca una delicata partita politica per il progetto di fusione con la vicina Montepulciano, si consuma il peggiore tradimento, tipico della politica. Il sindaco Giacomo Grazi “lascia” Scaramelli per Dallai e fa candidare un suo assessore. Per tutta risposta l’ex sindaco di Chiusi Scaramelli, fa ricorso perche le firme per la candidatura sarebbero state raccolte in bianco e fredda il sindaco Grazi sulla vicenda della fusione sentenziando che è “da interrompere”. Quasi che le vicende degli assetti delle autonomie locali fossero legate agli equilibri e alle alleanze all’interno di un partito e di una sua componente. Ma lasciamo stare.
In seguito alla richiesta-denuncia pubblica del consigliere Scaramelli avviene l’estromissione di Cortonicchi dalla corsa alla segreteria per presunte firme irregolari. Una decisione presa a colpi di maggioranza dalla commissione di garanzia provinciale, con cinque membri favorevoli e quattro contrari. Il Congresso inizia così a colpi di carte bollate e di magioranze risicate.
Ma Cortonicchi non si arrende e fa ricorso alla commissione regionale di garanzia che, per voce del suo presidente, Agostino Fragai, chiede di sospendere per 72 ore i congressi che debbono tenersi nei vari circoli della provincia. Appena tre giorni, il tempo sufficiente per decidere sul ricorso ed evitare di dover riconvocare i congressi in caso di riammissione del candidato escluso. Magari i “probiviri” regionali avranno valutato che con una decisione della commissione provinciale presa a maggioranza le ragioni dell’estromissione non fossero così incontestabili. Chissà.

E invece ieri sera, intorno alle 21, entra in campo la segretaria provinciale uscente, Silvana Micheli, renziana di stampo scaramelliano, anche lei di Torrita di Siena, che decide di non volerne saperne delle indicazioni provenienti da Firenze e comunica tramite Facebook che il voto per il congresso può andare avanti tranquillamente.

E, come se nulla fosse, nella serata di ieri si sono tenuti i primi congressi proprio in Valdichiana, a Chiusi, con immaginabili facili vittorie ma anche con l’incognita di un eventuale annullamento. Ma del resto l’ultimo slogan renziano non è forse Avanti”?
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