Non c’è pace in Toscana nell’universo rifiuti. Nell’occhio del ciclone Sei Toscana, il gestore unico dei rifiuti per le province di Siena, Arezzo e Grosseto prima per l’inchiesta per turbativa d’asta e corruzione aperta dalla Procura di Firenze nel marzo 2017 per il presunto appalto truccato da 3,5 miliardi di euro che ha portato al commissariamento dell’azienda, poi per il recente blocco dei lavoratori interinali a cui si è aggiunto un disservizio in alcuni Comuni nella raccolta rifiuti.

L’Ato: «Immediato ripristino della continuità del servizio di raccolta» Alle numerose lamentele dei cittadini e in qualche caso delle amministrazioni comunali (vedi il caso di Castiglion Fiorentino), si aggiunge ora il richiamo dell’Ato rifiuti Toscana che intima a Sei Toscana «un immediato ripristino della piena continuità del servizio di raccolta rifiuti su tutto il territorio dell’Ambito, non solo per precisi obblighi contrattuali ma anche per doveroso rispetto delle amministrazioni comunali e della cittadinanza»
Il direttore generale dell’Ato Paolo Diprima spiega, in una nota, che le segnalazioni di «diffusi disservizi nella raccolta dei rifiuti riguardano principalmente i servizi di carattere domiciliare dove il raggiungimento di un efficiente servizio richiede che il personale preposto sia adibito all’incarico con continuità e stabilità nel tempo». Per questo l’Ato apprende «con preoccupazione la scelta del gestore, adottata senza preventiva informativa all’Autorità e ai Comuni, di un massiccio ricorso a forme di reclutamento straordinarie e temporanee quali il lavoro interinale, anche per servizi a diretto contatto con la cittadinanza e con assoluta esigenza di continuità».

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