Cantante icona del rock italiano ma anche artista. Edoardo Bennato si svela in una nuova veste con la mostra “Il cammino… In cammino” promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena, a ingresso libero, nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico (Piazza il Campo, 1) da sabato, 4 novembre e fino al 3 dicembre.

30 opere “in cammino” Con una trentina di opere che spaziano dal pennarello alla tecnica mista, su carta o su tela, passando da alcune litografie, il cantautore partenopeo afferma la sua ecletticità con uno stile che, nei primi anni della sua produzione, calcando il contrasto del bianco e nero, richiama le forme morbide e suggestive della graphic novel e che, con il tempo, sviluppa invece un linguaggio fotografico e iperrealista dal quale si sprigionano colori intensi e tonalità brillanti. Con il tratto tipico del fumetto, Bennato fa emergere il “suo” mondo musicale, sia attraverso dettagli e apparati tecnici di studi e sale di registrazione, tra cavi, mixer, microfoni e chitarre elettriche, sia con citazioni dirette di alcuni dei suoi singoli di maggior successo, come “Rinnegato” o “La Torre di Babele”, dei quali ha disegnato personalmente la copertina degli album. Scenari e soggetti rilanciati nel corso del tempo anche con tecnica mista su tela, sempre in bianco e nero, insieme ad altre immagini che, evocando i tragici conflitti dei Balcani, denotano un crescente interesse verso il tema della guerra e dei relativi fenomeni migratori. Il suo percorso di crescita artistica ha poi trovato ulteriore espressione con il ricorso al colore e la manifestazione di una forte sensibilità verso la dignità umana, raffigurata dalla serie di dipinti dedicati al mondo dei venditori ambulanti sulle spiagge e della loro merce: dalle borse ai braccialetti, dai gelati agli occhiali. Ed è così che nasce “In cammino”, inteso come «il cammino costante – afferma lo stesso Bennato – dei componenti della famiglia umana sul pianeta». Un pianeta, come pare denunciare l’ultima delle sue produzioni in mostra, “Grattacieli e baracche” (2015), destinato ad affrontare inesorabilmente le criticità generate dalle disuguaglianze sociali.

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