Un’area produttiva di 11mila metri quadri (con ulteriori due macro-aree di 3.000mq, tra turistico-ricettivo e residenziale, da sviluppare più avanti), per un investimento da oltre 35 milioni di euro e oltre 100 posti di lavoro (dati riferiti all’area industriale). Sono i numeri dell’investimento della multinazionale russa Diakont attiva nel settore della sicurezza e dell’economia energetica nell’aretino per la realizzazione a Lucignano di una sede destinata alla produzione di attuatori elettromeccanici per una pluralità di settori, dall’automotive all’aerospaziale, dal navale al packaging, che si svilupperà sull’area denominata “Il Padule”, lungo la strada che da Lucignano conduce a Sinalunga. Diakont è già presente ad Arezzo con la sua sede italiana ed opera nel settore della sicurezza, dell’economia energetica e delle ispezioni all’interno di gasdotti e oleodotti, attività che verranno implementate proprio ad Arezzo.

La realizzazione dell’impianto «Il progetto preliminare è stato presentato nel dicembre 2015, mentre la prima colonna del prefabbricato è stata posta il 6 aprile 2017 – spiega ad agenziaimpress.it Mirco Casucci, general manager di Diakont srl in Italia – Al momento è in corso la realizzazione della parte impiantistica, la sistemazione del resede e le opere architettoniche accessorie, in linea con i tempi prefissati. Abbiamo inoltre già pianificato la realizzazione di un’ulteriore porzione dello stabilimento per ospitare attività già previste negli 8mila mq già realizzati che poi si sposteranno, liberando spazi per implementare altre attività. Obiettivo di questa fase è il completamento del lotto per l’attività produttiva poi, una volta che sarà completato, inizieranno le fasi di sviluppo degli altri lotti (turistico-ricettivo e residenziale). L’implementazione del ciclo produttivo è stata spalmata nell’arco di 5 anni e anche le assunzioni da fare per gli addetti alla produzione; a regime sono previsti oltre 100 dipendenti che lavoreranno su più turni giornalieri (3 turni su 5 o 6 giorni a settimana). In previsione di questo, ad Arezzo inizieremo 2 turni giornalieri dal prossimo mese».

Attività al via nella primavera 2019 «Ad Arezzo è già stato implementato l’organico – prosegue Casucci – , la sede aretina conta al momento 23 unità, di cui i neoassunti saranno impiegati nel nuovo reparto di rettifica che completerà il ciclo produttivo; questo personale sarà il fondamento per lo sviluppo dell’organizzazione di Lucignano, dove poi si sposterà tutta la produzione. L’obiettivo è di creare uno staff con piena autonomia operativa, in previsione di trasferirsi nella nuova fabbrica ad alta tecnologia, la cui attività dovrebbe iniziare nella primavera 2019. La preparazione delle figure chiave che opereranno a Lucignano, nell’ottica di garantire una crescente autonomia operativa alla Diakont in Italia, viene effettuata anche presso la Sede di San Pietroburgo con dei programmi di formazione specifici per ogni tipologia di inquadramento professionale».

Filo diretto con l’Istituto Tecnico di Arezzo «Sono già stati avviati programmi di stage per i neo diplomati provenienti dai locali istituti tecnici e professionali e collaborazioni per la redazione di tesi con studenti universitari delle università toscane – spiega Casucci – . Dal 2016 con il progetto “alternanza scuola-lavoro” abbiamo creato un filo diretto con l’Istituto Tecnico di Arezzo e con il Professionale di Foiano con il doppio obiettivo di avvicinare i ragazzi alla realtà del lavoro all’interno di un’industria meccanica di alta precisione e di fornire informazioni agli istituti scolastici su come ottimizzare il piano di studi per una preparazione più mirata alle esigenze delle imprese locali. Lo studente viene affiancato da un tutor che lo rende partecipe di tutto il ciclo produttivo, gli viene fatta una preparazione anche sulla sicurezza e alla fine gli viene somministrato un test per capire cosa e come l’ha recepito. Così è più dispendioso ma per noi è un importante investimento. Da questa collaborazione abbiamo già raccolto i primi frutti, poiché alcuni diplomati nel 2017 sono già nell’organico dell’azienda con ottimi risultati. Due ragazzi invece sono entrati con il percorso di tirocinio retribuito “Garanzia Giovani”, un fondo messo a disposizione dalla Regione Toscana, che però in un caso è stato interrotto in maniera precoce perché il ragazzo era molto valido ed è stato assunto con un contratto di apprendistato, che prevede anche premi e incentivi. L’azienda non pone limiti al merito e alle capacità».

La “Fabbrica intelligente” «Di recente abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione Toscana, il Comune di Lucignano, l’Università di Firenze, di Pisa e con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa – sottolinea il general manager Casucci – che si pone vari obiettivi di sviluppo tecnico, oltre ad una collaborazione scientifica ed operativa per il trasferimento tecnologico tra Università ed impresa. Si parla di “Fabbrica intelligente”, quindi di industria 4.0 che Diakont ha sposato al 100%, l’azienda sarà completamente smart, con due linee di sviluppo in tal senso: una gestione automatizzata del ciclo produttivo e della logistica delle merci, oltre a una gestione automatizzata della struttura. Il sistema dell’automazione di gestione degli impianti prevede un adeguamento delle fonti energetiche a disposizione (per esempio impianti fotovoltaici, di trigenerazione o cogenerazione), per dirci come sta funzionando la nostra struttura dal punto di vista energetico, sfruttando al massimo l’illuminazione naturale, tramite l’accensione e lo spegnimento delle luci che non servono, così da avere un oculato controllo dei costi dovuti all’energia. Per l’involucro della struttura abbiamo contattato la ditta Baraclit, cercando il miglior prodotto che poteva fornire sulla prestazione energetica dell’edificio, uno dei migliori sul mercato, con attenzione anche ai parametri di impatto ambientale (gli impianti di climatizzazione e tutti quelli a servizio dell’infrastruttura, per esempio, sono organizzati per attenuare l’impatto acustico di queste apparecchiature)» conclude Casucci.

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