Da sistemi eolici per captare le turbolenze indotte dal traffico cittadino al biometano e bioidrogeno prodotti a partire dai rifiuti, dalla diagnostica per motori elettrici in ambito spaziale fino a un personal trainer elettronico per la menopausa, per arrivare a sciami di droni e batterie sempre più efficienti. Sono alcuni dei 20 progetti di ricerca toscani finanziati da Miur, Regione Toscana e Agenzia per la coesione, presentati a Firenze nel corso di un appuntamento dedicato al mondo della ricerca. Venti progetti che creeranno almeno 250 nuovi posti di lavoro nella regione.

Vicepresidente Barni: «Risultati importanti con il lavoro di squadra» «Una giornata intera di riflessione – ha sottolineato la vicepresidente della Toscana, con delega all’università e ricerca, Monica Barni -, partecipata da università, centri di ricerca, imprese ma anche istituzioni nazionali e regionali, per mettere in luce quanto con il lavoro di squadra si riesca ad ottenere importanti risultati». L’obiettivo, ha spiegato Barni è «finanziare progetti di ricerca che fossero anche di interesse per le imprese progetti dove forte è ancora il ruolo di università e dei centri di ricerca ma pratica e immediata è l’applicazione, per venire incontro a necessità aziende ed aiutarle a superare le difficoltà». I progetti hanno coinvolto grandi imprese ma in partnership anche piccole aziende, a volte ‘familiari’ e con pochissimi dipendenti. Una strada necessaria e utile, perché le pmi rimangono la maggioranza delle imprese toscane. «Uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere – ha proseguito l’assessore Barni – è proprio un’integrazione a filiera tra questa e il mondo della ricerca».

 

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