Il cibo non si butta più via. O almeno quello delle mense scolastiche. Con questo intento da domani a Livorno i pasti giornalieri che non rientrano nella catena distributiva delle mense scolastiche saranno consegnati alla Caritas che li utilizzerà nella stessa giornata per la propria mensa sociale.  E’ il contenuto del disciplinare tecnico sottoscritto nei giorni scorsi da Comune, Caritas e dall’associazione di imprese che sta gestendo le mense scolastiche cittadine (Cir Food, Elior e Cooplat). «Si tratta di pasti completi ancora integri e sicuri – commenta la vicesindaca Stella Sorgente – che dopo la distribuzione ai bambini rimangono nelle teglie. Si tratta dunque di vere e proprie eccedenze alimentari a cui era opportuno trovare un’altra destinazione. Questo anche per dare concretezza e coerenza al percorso partecipativo che da mesi con convinzione stiamo portando avanti su questo delicatissimo tema dello spreco alimentare»

L’assessore Dhimgjini: «Sostenere l’attività del volontariato cittadino» Dagli uffici fanno sapere che le eccedenze maggiori si verificano quando il menù del giorno prevede in particolare le verdure, i legumi o il pesce, in generale meno graditi da molti bambini, anche se dalla cucina vengono proposti con ricette sempre diverse nel tentativo di favorire un maggiore consumo di questi alimenti salutari. «La Caritas  – aggiunge l’assessore al sociale Ina Dhimgjini – effettua comunque già da tempo il ritiro delle eccedenze alimentari direttamente al centro di cottura di Guasticce e di pane e frutta alle primarie Benci e Lambruschini. La novità quindi è che da domani questo servizio sarà gradualmente esteso anche alle altre scuole. Quest’iniziativa, che va ad aggiungersi alla produzione e consegna di 30 pasti giornalieri alla Caritas, intende quindi anche sostenere l’attività del volontariato cittadino, impegnato nella lotta alla povertà».

Articolo precedenteArte su smartphone. Siena, i tesori di Mps in una app
Articolo successivoStoria e passione. Rivive il Medioevo in Val d’Orcia con il ritorno dell’Imperatore Barbarossa