Un legale, uno psicologo e un infermiere di strada, per aiutare i senza  dimora  e persone in grave difficoltà socio economica, ma anche per risolvere situazione di degrado e di conflitto. Sono le principali novità per il 2018 del Progetto NOI – mediazione di Strada, un progetto coordinato dalla cooperativa sociale “Il Cenacolo” aderente al Consorzio Co&So, con la cooperativa “Pane e Rose”e finanziato dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana nell’ambito del Progetto Prato, in collaborazione con il Pin Polo Universitario Pratese.

1145 persone coinvolte lo scorso anno Lo scorso anno, l’attività di mediazione e sostegno degli operatori e dei professionisti ha coinvolto 1145 persone che vivono una condizione di marginalità, 712 uomini, 433 donne e una famiglia. 401 persone hanno tra i 41-50 anni, 297 tra i 31 e i 40, 212 tra i 51-60 anni, 159 tra i 19 e i 30 anni, poi 5 minori e 82 persone oltre i 61 anni. Le persone intercettate con problemi di tossicodipendenze sono state 81, 39 invece sono le persone intercettate che vivono per strada con problemi di tipo psicologico o psichiatrico. «Nel corso dell’anno abbiamo registrato una media di 3 contatti al giorno, totalizzando un numero di interventi davvero notevole: lo scetticismo che abbiamo riscontrato qualche anno fa è stato sconfessato dai dati, che testimoniano infatti un allargamento del progetto sia per quanto riguarda il territorio da esso coperto che per il suo target di riferimento» afferma il direttore del Pin Enrico Banchelli. Gli operatori collaborano attivamente con la comunità, avendo rapporti continuavi con i comitati di cittadini, le istituzioni e le scuole. Nel 2017 sono stati 1044 i contatti avuti, da cui si sono generate segnalazioni e necessità di intervento attraverso la mediazione. Molto utilizzato anche lo sportello di ascolto posto all’interno della Mensa Giorgio La Pira. Altri utenti sono stati invece segnalati direttamente dalla direzione dei Servizi Sociali del Comune di Prato. L’attività di presidio territoriale si è ampliata oltre il centro storico, quindi verso la stazione centrale, viale Vittorio Veneto, via Roma, via Baldinucci, via Ferrucci, piazza Oberdan, il parco Reginaldo Giuliani e le zone adiacenti. Per il 2018 l’attività si allargherà ancora: oltre ai percorsi di sostegno, mediazione e presidio, saranno incentivate le attività multidisciplinari.

I nuovi passi del Progetto NOI Gli operatori passano da 3 a 6: verranno inserite la figura di un legale e di uno psicologo, per venire incontro a tutte le esigenze e dare risposte più immediate e risolutive ai bisogni; a presidiare le strade ci sarà anche un infermiere di strada, che aiuterà le persone a iscriversi al servizio sanitario, a scegliere il medico e il pediatra, faciliterà l’accesso alle strutture sanitarie e valuterà le condizioni di salute generali delle persone senza dimora. Verrà intensificata la collaborazione con le scuole, dopo la positiva esperienza nella scuola dell’Infanzia “Il Campino” sulla sensibilizzazione verso la raccolta dei rifiuti pericolosi. Proseguirà il lavoro mattutino nelle stazioni, portando la colazione alle persone che lì dormono per instaurare così legami nuovi.

Articolo precedenteOrcia Wine Festival, un paesaggio da celebrare con il Sangiovese. Photo tour, visite in cantina, ‘veglie’ con i produttori
Articolo successivoFine mandato. Fondazione Mps, la banca è “costata” 208 mln in 4 anni. Clarich: «Anni difficili»