Lo scontro dentro e fuori il Panificio Toscano di Prato è totale. Fuori il culmine è stato raggiunto nella notte tra il 5 e il 6 agosto, quando un picchetto di 50 operai, per lo più dei Cobas, hanno impedito ai camion che trasportavano il pane di uscire. Una protesta contro i licenziamenti nella cooperativa Giano, terminato dopo l’intervento della polizia che ha identificato in Questura quattro operai. Ma lo scontro è anche all’interno dell’azienda, che rifornisce i supermercati di Unicoop Firenze, perché nel bel mezzo di questa vertenza è arrivata la spaccatura tra i sindacati, proprio per via del presidio. «Un intervento violento», ha denunciato il Si Cobas riguardo l’arrivo della polizia. «Quello di Si Cobas è un atto strumentale e ingiustificato», replica la Uila-Uil.

Scontro tra sigle Lo sciopero indetto per la sera del 5 agosto nasce del resto da una matrice sindacale. Lo ha spiegato il Si Cobas nella nota seguita allo sgombero. «La vertenza va avanti da tempo – si legge in una nota – Lo sciopero arrivava dopo il fallimento delle trattative con la Cooperativa Giano e dopo il vergognoso tavolo in prefettura che ha escluso il Si Cobas e portato al tavolo il sindacato complice Uil». Sono due i posti di lavoro in bilico su cui si è aperta la vertenza. Si Cobas chiede, spiega una nota, «la riassunzione dei delegati sindacali licenziati e rispetto del Ccnl di categoria, la fine dell’utilizzo illegittimo del Ccnl Multiservizi». La Uila-Uil invece da una versione diversa della vicenda. «Noi sappiamo bene quali siano gli strumenti di lotta e nessuno ci deve insegnare il mestiere. Si chiede il reintegro di due dipendenti licenziati, ci sono le sedi opportune per far decidere ad un giudice – si legge nella nota – Il 1 agosto il prefetto di Prato convoca le parti in causa. La Uila-Uil non perde occasione per ribadire che apprezza lo sforzo del prefetto per tutelare i lavoratori e un’azienda che rischia per mancata consegna di perdere l’appalto. A quell’incontro i Si Cobas non si sono presentati e le parole dei Si Cobas saranno oggetto di verifica e provvedimento se necessari. Detto tutto ciò il sindacato di cui si parla ha un atteggiamento pretestuoso che non ha fondamento. La Uila-Uil continuerà il percorso di adeguamento di livelli (12 passaggi a settembre) e tutto ciò che sarà necessario fare. Non approviamo né il metodo né l’uso di informazioni false». Da qui lo scontro tra le due sigle. «I Sicobas continuano a bloccare la consegna del pane – conclude la nota della Uila Uil – I lavoratori con il sindacato di riferimento hanno bene in mente quali siano gli strumenti di lotta ma in questo caso siamo fuori luogo per un attacco strumentale e pretestuoso contro l’azienda».

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