Al suono di ogni campanella, nessun cambio di prof in aula. E’ quanto accadrà dal prossimo anno scolastico a Bagno a Ripoli (Firenze) nella scuola secondaria di primo grado “Francesco Granacci” dell’Istituto comprensivo “Teresa Mattei” dove saranno gli studenti a “migrare” in un diverso laboratorio attrezzato a seconda delle diverse discipline, dalle scienze alla musica. Niente più file di banchi davanti alla cattedra ma piccoli raggruppamenti di postazioni multimediali con lavagne interattive e computer. E nei corridoi ogni alunno avrà il suo armadietto personale, un punto di appoggio e di interscambio tra una lezione, e un’aula, e l’altra.

Il progetto Si chiama “Classi senza aule”, un innovativo progetto didattico incentrato sulla riorganizzazione degli spazi scolastici come strumento per una maggiore personalizzazione e specializzazione di un apprendimento che diventa sempre più polifunzionale. Ogni classe non avrà più un’aula propria ma sarà il docente ad avere un proprio “spazio attrezzato”, costruito come l’abito di un sarto sulla base di precise esigenze di insegnamento.  L’esperienza della scuola ripolese da settembre coinvolgerà circa trecento studenti, trenta docenti e venti “aule – laboratorio”. Per allestirle è stato stanziato dal Comune di Bagno a Ripoli un contributo di 50mila euro, che serviranno per apportare migliorie ai locali e per l’acquisto di nuovi arredi, a partire dagli armadietti. In occasione dell’apertura delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, al via da domani, l’Istituto organizzerà alcune occasioni di incontro con le famiglie degli studenti per illustrare il progetto. Il primo appuntamento è in programma giovedì 18 gennaio alle 17 presso la scuola.

Il dirigente Bergamasco: «Più flessibilità adeguata alle esigenze didattiche» «L’interazione tra studente e ambiente circostante è fondamentale nell’apprendimento – spiega la dirigente dell’Istituto “Mattei” Amalia Bergamasco –. Con ‘Classi senza aule’, nato con la collaborazione dell’Indire e ispirato all’idea delle aule disciplinari laboratorio del Movimento Avanguardie Educative, non ci saranno più aule rigidamente strutturate, ma una maggiore flessibilità più adeguata alle esigenze didattiche: aule e banchi saranno organizzati per piccoli o grandi gruppi oppure per momenti di studio personale, con postazioni pc, lavagne multimediali. I corridoi saranno vissuti come aree intermedie funzionali sia all’apprendimento che all’incontro informale».

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