Arresto e sanzioni penali per i reati previsti dalla legge Minniti sulla sicurezza, quindi Daspo urbano equiparato al Daspo sportivo; misure cautelari più ‘facili’, poi, per per quanto riguarda i reati predatori, le pene dei quali sono già state inasprite dal ministro Orlando con la legge 103. Questo, in sintesi, quanto chiede il sindaco di Firenze Dario Nardella per un “giro di vite” sulla sicurezza nelle città. Il sindaco si appresta a lanciare una della campagna contro la criminalità nelle città. Ad annunciarlo, lo stesso Nardella, oggi durante la cerimonia del 163/o anniversario dalla fondazione del corpo di Polizia Municipale a Firenze.

In previsione anche una raccolta firme L’obiettivo dell’iniziativa, decisa «dopo aver parlato anche con molti colleghi sindaci – ha spiegato Nardella – è portare in Parlamento nuove norme che possano migliorare, implementare e completare quelle recenti e che abbiano al centro questo duplice schema». Per sostenere la campagna del sindaco di Firenze potrà anche essere prevista, ha detto, «una raccolta di firme per un’iniziativa di legge popolare. Ho già avuto modo di condividere questa iniziativa con alcuni parlamentari: penso a Davide Ermini, ma anche a giuristi esperti della materia e colleghi sindaci, che conoscono molto da vicino questi problemi». Il sindaco ha poi spiegato che «sul fronte del Daspo urbano occorre renderlo analogo a quello utilizzato negli stadi, perchè ad oggi la legge prevede che chi viola il provvedimento di allontanamento prima, e poi perfino il successivo Daspo comminato dal questore, incorra solo in una sanzione pecuniaria, che, peraltro, è molto difficile che paghi».

Il sindaco Nardella: «Ora norma inefficace» La violazione del Daspo, ha aggiunto, è punita infatti «solamente con una sanzione amministrativa, da 10.000 a 40.000 euro, quando mai si dovesse riscuotere, e la sospensione della patente da 6 mesi ad un anno. Questa circostanza rende di fatto la norma piuttosto inefficace». Secondo Nardella, è opportuno anche «aumentare i casi di ricorso delle misure cautelari per i reati predatori, per non trovarci in situazioni come quelle avvenute di recente a Firenze con il pusher dell’Oltrarno: uno spacciatore ben noto, arrestato quattro volte e quattro volte immediatamente rilasciato», ha concluso.

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