Il referendum sulla fusione con Montepulciano dello scorso novembre respinto dai cittadini, ha segnato uno spartiacque nella vita amministrativa di Torrita di Siena. Una campagna elettorale dai toni decisamente accesi, infatti, aveva finito per polarizzare lo scontro con due schieramenti che si sono fronteggiati a lungo: da una parte il sindaco uscente in quota PD Giacomo Grazi convinto sostenitore della indispensabile e non più procrastinabile necessità della fusione; dall’altra il comitato del no con i cittadini che, partendo dal basso, hanno rivendicato con forza l’autonomia comunale, sottolineando a più riprese l’inutilità della fusione.

Sappiamo tutti quale fu l’esito del referendum ma oggi, a poco più di tre mesi dalle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale, i due fronti si preparano nuovamente ad ‘affilare le armi’. E chi aveva creduto e sollecitato un passo indietro da parte di Grazi dovrà ricredersi. «Il Partito Democratico di Torrita di Siena, dopo un percorso molto partecipato di consultazioni tra gli iscritti, ha chiesto al sindaco uscente Giacomo Grazi di accettare la candidatura per il secondo mandato, nel segno della continuità con una esperienza amministrativa valutata in termini positivi rispetto alle tante opere realizzate» – ha detto Elena Rosignoli, segretaria dei Democratici dell’Unione comunale torritese, che ha aggiunto: «Certamente la campagna referendaria per la fusione con Montepulciano ha assorbito molte delle nostre energie, ma è doveroso riconoscere alla giunta e a tutto il gruppo che la macchina comunale non ha mai avuto momenti di esitazione, garantendo alla comunità il doveroso riferimento istituzionale». Il Partito democratico si presenterà, dunque, all’appuntamento elettorale con una coalizione di centrosinistra con Pd, Socialisti, +Europa di Emma Bonino e Rodolfo Damigelli che nel corso degli ultimi cinque anni era stato all’opposizione con la lista civica RiFare Torrita.

Sull’altro fronte, invece, proprio questa sera, in piazza Giovanni Falcone nella sala della Pubblica Assistenza, nascerà il progetto civico Torrita Bene Comune. E’ infatti in programma un’assemblea costituente con lo scopo di «concretizzare in un nuovo progetto politico – spiega una nota – tutto quell’attaccamento alle istituzioni locali, e tutta quella volontà di partecipazione alla vita politica e sociale che Torritesi e Montanini, in occasione del referendum sulla fusione, hanno dimostrato essere un loro tratto distintivo, un carattere fondativo del loro essere comunità». «L’idea – conclude la nota – è creare un soggetto civico aperto a tutti coloro che sentono la necessità di dare il proprio contributo per sanare le ferite aperte dalla proposta di fusione, un processo che ha lacerato il tessuto sociale della comunità, e che ha gratuitamente diviso i cittadini sul tema dell’esistenza stessa del loro Comune».

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