ricercatori-300x225_1.jpgParte dalla Toscana, e da Siena, la lotta contro Ebola, il temibile virus che sta flagellando molte regioni dell’Africa occidentale. Si chiama VSV-EBOVAC ed è uno studio che avrà l’obiettivo di studiare la risposta immunitaria ad uno dei tre vaccini contro l’Ebola recentemente giudicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come più promettenti nella lotta alla terribile epidemia. Il progetto durerà 3 anni e sarà coordinato dalla professoressa Donata Medaglini, per conto dell’Università di Siena e della Sclavo Vaccines Association (SVA).

Sotto la lente la risposta immunitaria Il progetto VSV-EBOVAC, finanziato con 3,9 milioni di euro, partirà dai trial clinici che si stanno effettuando in Europa e Africa per portare avanti la fase di sviluppo del vaccino VSV-ZEBOV (vaccino Ebola Zaire che impiega come vettore il virus della stomatite vescicolare). Il progetto utilizzerà tecnologie avanzatissime, per effettuare analisi dettagliate della risposta immunitaria in campioni prelevati da partecipanti ai trial clinici, prima e dopo la vaccinazione. Questo tipo di studio permetterà di raccogliere informazioni fondamentali per valutare l’immunogenicità del vaccino VSV-ZEBOV e la sua sicurezza. Lo studio, che vede dodici partecipanti, provenienti da 7 paesi europei e USA, partirà all’inizio di febbraio, grazie a una progettazione portata a termine in tempi rapidissimi, dopo la call lanciata lo scorso novembre. «Poter contribuire con la nostra ricerca a debellare una malattia tanto devastante quanto terribile rappresenta per noi un obiettivo di grande valore etico – ha detto Medaglini – che dà un senso profondo al nostro lavoro di ricerca. Credo sia anche importante evidenziare la capacità di risposta rapida ed efficace espressa dalla nostra comunità scientifica di fronte a un problema sanitario di così grande portata».

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