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Scetticismo e perplessità, oltre a duna buona dose di cautela. E’ quanto ha trovato in Consiglio regionale il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini, arrivato a Firenze con la volontà di voler sottoporre alla commissione Affari istituzionali regionale il cambio di nome del suo paese da Gaiole in Chianti a ‘Gaiole in Chianti storico’.

“Sono essenzialmente ragioni identitarie alla base di questa proposta – ha spiegato il sindaco ai consiglieri – Nacque nel 2018, subito dopo il fallimento del tentativo di fare un comune unico del Chianti storico con Radda e Castellina. Vogliamo che sia riconosciuta la sua area territoriale identificata come Chianti storico e siano i cittadini a dire la loro in un referendum sul nome del proprio comune”.

“Ha valutato le eventuali complicazioni burocratiche? – ha chiesto il consigliere Francesco Torselli – Comunque si passerebbe da un referendum”. “C’è la disponibilità ad indicare una soglia per il referendum?” ha incalzato Stefano Scaramelli. Ma dai consiglieri si sono levati anche dubbi sui rapporti con gli altri comuni limitrofi. “Esiste un Chianti non storico? –  ha aggiunto Gianni Anselmi – Gaiole fa parte dell’ambito turistico? Voglio capire se questa ricerca dell’identità sia comunque legata ad una cooperazione territoriale o meno”. “Prudenza e attenzione su questi argomenti – ha sottolineato Marco Casucci – Anche secondo me è necessaria una larga maggioranza: non mi sembra ci sia un grande fervore”.

 

“Si tratta di riconoscere un’area territoriale che affonda le sue radici nella storicità – ha replicato il sindaco Pescini – L’opposizione si dichiarò da subito d’accordo. E’ una questione molto sentita, il riconoscimento di una popolazione, e non vedo cause ostative nei comuni limitrofi.  E’ un territorio riconosciuto già nel 1200 a livello istituzionale con la Lega del Chianti. All’unanimità del Consiglio comunale non abbiamo aderito all’ambito turistico”.

I fatti storici

Il Chianti Storico è quel territorio tra Siena e Firenze, che attualmente è costituito dai comuni di Radda, Gaiole e Castellina, entrati a far parte del Senese all’inizio dell’Ottocento, durante la dominazione francese, e poi confermati alla Provincia di Siena con l’Unità d’Italia. Nel Medioevo Siena ghibellina e Firenze guelfa si scontrarono più volte in questo territorio per estendere i propri domini finché ci fu una prima tregua con il Lodo di Poggibonsi del 1203 che stabilì il controllo fiorentino del Chianti. Solo a quel punto Firenze, nell’ambito della ristrutturazione del proprio contado in ‘leghe’ istituì la Lega del Chianti, documentata per la prima volta nel 1306. Una sorta di ‘ente’ amministratore di un territorio che venne diviso nei ‘terzieri’ di Radda, Gaiole e Castellina.

Oggi, di questa storia ma probabilmente anche di un’opportunità di promozione turistica, Gaiole vorrebbe diventarne erede e detentore. Resta da vedere se Radda e Castellina lo consentiranno.

 

 

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