Si è da poco concluso l’anno che ha ricordato (e celebrato con molteplici iniziative) il centenario della nascita di Mario Luzi e già un’altra data invita a riflettere su questa figura tra le più significative del nostro Novecento letterario. Il 28 febbraio sono, infatti, dieci anni dalla morte del poeta, avvenuta improvvisamente nella sua casa fiorentina. Giusto qualche giorno prima egli aveva reso definitivo un testo poetico che – forse un presentimento? – parlava di un termine, di una vetta che si approssimava e di cui “ne davano un chiaro avvertimento / i magri rimasugli / di una tappa pellegrina

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