nardella-franceschiniPercorso unico museale Palazzo Vecchio-Uffizi, rilancio dell’Accademia della Crusca in gravi difficoltà economiche, i temi della legislazione del mercato dell’arte in Italia. Sono questi gli argomenti che il sindaco di Firenze Dario Nardella intende affrontare con il ministro del Mibact Dario Franceschini, che, ha annunciato, a margine di una conferenza stampa tenutasi in mattinata, incontrerà questa settimana. Ma c’è un altro punto che sta a cuore al primo cittadino di Firenze. «Il mercato dell’arte rischia di morire in Italia. Ecco perché a questo proposito inviterò  il ministro Franceschini alla Biennale dell’Antiquariato di Firenze perché penso che sia importante un confronto tra i nostri mercanti d’arte su un punto vitale, la questione dei limiti alla circolazione internazionale dei beni culturali».

Emergenza mercato dell’arte «La normativa italiana – ha proseguito il primo cittadino gigliato – , sul fronte della tutela dei beni culturali, è la più avanzata ma per quel che riguarda la vendita dei beni culturali fuori dai confini nazionali è fin troppo restrittiva». Nardella approfondisce la questione sottolineando come «vi sono alcune opere che non hanno la rilevanza culturale tale da vietarne la circolazione. Sono sicuro che si possa trovare un punto di accordo per adeguare le norme del codice dei beni culturali che, pur essendo del 2004, in alcuni casi risalgono addirittura alla legge Bottai del periodo fascista».

Verso l’incontro Nardella-Franceschini Nell’incontro che avrà con il sindaco Nardella, il ministro Franceschini porterà una sorpresa. «Aumenterà di 8 milioni di euro il  contributo statale a favore degli archivi, delle biblioteche e dei  principali istituti del Ministero dei Beni e delle Attività culturali  e del Turismo – ha spiegato il responsabile del Mibac -. Nonostante la stagione di tagli, sarà di 8 milioni di  euro l’incremento dei fondi a favore dei principali istituti del  ministero. In particolare l’Opificio delle pietre dure di Firenze avrà una integrazione di 700mila  euro mentre la Biblioteca  nazionale centrale di Firenze avrà una integrazione di 750mila euro».

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