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Il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei

«Nell’università italiana ci sono due emergenze: il lavoro e il diritto allo studio. Le stesse grandi priorità che emergono chiaramente nel piano strategico triennale 2016-2018 dell’Ateneo di Firenze, che sarà presentato con un’assemblea generale interna il 2 dicembre». Lo sottolinea Luigi Dei, nuovo rettore dell’Università fiorentina, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il presidio indetto da Cgil e Uil sotto il rettorato di piazza San Marco, a Firenze.

Dei: «Abbiamo bisogno di investimenti per il futuro» Una manovra, quella dell’Ateneo, che punta sul lavoro, spiega, «per inserire nel mondo della ricerca quanto più possibile giovani e per la stabilizzazione del personale tecnico-amministrativo». C’e’ inoltre, prosegue il rettore, «da risolvere questa vecchissima storia dei collaboratori ed esperti linguistici, figure fondamentali per tutte le università e che dobbiamo cercare di portare a definizione. Per far questo abbiamo bisogno di fondi pubblici. Cercherò, pur nelle limitate risorse, di fare un piano di Ateneo per venire incontro a queste priorità assolute. Su questi temi garantisco il massimo impegno e anche la massima attenzione». Ed è in questa logica che Dei è intenzionato a fare «un’azione importante nei confronti del governo. Per realizzare gli obiettivi tipici delle nostre missioni, ovvero ricerca, alta formazione, trasferimento tecnologico e diffusione della conoscenza, abbiamo bisogno di investimenti per il futuro». In pratica il rettore respinge la logica degli interventi “una tantum”, e chiede all’esecutivo «un progetto per investimenti strutturali, che metta in condizione l’Università, nella loro autonomia, di programmare. Poi verremo valutati, ma senza investimenti non è possibile riuscire a conseguire neppure minimamente questi obiettivi».

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La protesta di questa mattina (Foto Cgil Toscana)

Flc Cgil: «Siamo stanchissimi di formare ricercatori tra i migliori al mondo, ma poi assunti all’estero» «In questa sciagurata legge di stabilità il governo ha deciso di stanziare solo 200 milioni di euro, che equivale a un aumento di circa 7 euro lordi al mese per ogni lavoratore: è una cosa offensiva –ha sottolineato John Gilbert, della Flc-Cgil Firenze, durante il presidio di protesta davanti al rettorato dell’Università di Firenze, in piazza San Marco, in occasione della giornata nazionale di mobilitazione negli atenei. «Chiediamo di cambiare rotta sulla politica che riguarda la formazione alta, la ricerca pubblica nel Paese: siamo stanchissimi di formare ricercatori tra i migliori al mondo, ma poi assunti all’estero». «Per questo la Cgil, Link-Coordinamento Universitario, assieme al Crnsu (Ricercatori non strutturati)abbiamo presentato degli emendamenti alla legge di stabilità: chiederemo l’assunzione di 4.000 giovani ricercatori ogni anno per dare vita e futuro alle nostre università – ha aggiunto Gilbert – Sulla situazione dell’Ateneo fiorentino i professori e ricercatori strutturati sono circa 1.800, ma sono più di 2.000 i ricercatori non strutturati. Senza il loro contributo alla didattica e alla ricerca l’Università di Firenze chiuderebbe domani».

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