Gilberto

Mentre a Firenze sabato scorso si consumava il cosiddetto dramma di calciomercato legato alla vicenda Milinkovic Savic, con il centrocampista serbo under 20 che sbarcava all’ora di pranzo all’aeroporto ‘Leonardo da Vinci’, si spostava in auto allo stadio Franchi per firmare il proprio contratto con la Fiorentina e poi svolgere le visite mediche di rito, salvo poi cambiare idea improvvisamente, trovando scuse che andavano da motivi religiosi ad un ‘no’ arrivato al suo sbarco in maglia viola da parte della fidanzata, con la dirigenza gigliata, il ds Daniele Pradè in primis, che stizzito decideva di abbandonare la trattativa e di gettarsi, piena di bile, verso altri obiettivi di mercato; la Fiorentina si rimetteva in viaggio dagli Usa, dopo un lungo tragitto pullman (4 ore), aereo (9 ore), treno (2 ore) da New York destinazione Firenze, all’indomani del successo ai calci di rigore sul Benfica, nella seconda sfida dell’International Champions Cup che adesso vedrà Manuel Pasqual e compagni impegnati domenica prossima in casa contro i campioni d’Europa per club, il Barcellona.

Sepe firma per Fiorentina
Sepe firma per Fiorentina

Sull’estate viola: Avramov a difesa della società A pochi passi dal Franchi si stanno allenando esattamente da una settimana gli iscritti al corso Aic dei giocatori senza contratto, molti dei quali frequentatori anche del corso per ottenere il patentino Uefa B. Fra questi AgenziaImpress ha voluto sentire l’ex portiere gigliato, e forse cavallo di ritorno in questa sessione di mercato per la maglia viola, Vlada Avramov e l’ex fantasista anche di Reggina e Livorno, il brasiliano Mozart. Avramov ci tiene a difendere la società guidata dalla famiglia Della Valle accusata di non saper chiudere bene le proprie lunghe storie con allenatori e giocatori: da Montolivo a Frey passando per Prandelli, Montella e Salah. «Sono stato quattro anni alla Fiorentina e posso dire che non è una società organizzata, di più – racconta il classe ’79 serbo –. Una società dove funziona tutto, dal presidente al magazziniere. In quattro anni non ho visto una cosa sbagliata, il club è sempre rimasto lo stesso e sono sempre riusciti ad ottenere grandi risultati. Io posso dire solo belle cose della Fiorentina ed ho vissuto quattro anni stupendi a Firenze». Da estremo difensore Avramov poi ha parlato anche dei portieri di casa gigliata, Luigi Sepe e Cyprian Tatarusanu. «Quando hai concorrenza in casa, sei portato a fare sempre meglio – ha sottolineato il 35enne di Novi Sad –. Sepe e Tatarusanu sono due bravi portieri, secondo me chi giocherà farà bene perché sa chi avrà dietro. Non so chi deciderà di far giocare mister Paulo Sousa ma la Fiorentina è ottimamente coperta in termini di numeri uno».

Gilberto
Gilberto

Sul mercato della Fiorentina A parlare del neo allenatore viola ci ha pensato Mozart, un passato da tuttocampista nel calcio italiano ed oggi appassionato di tattica e con la volontà di diventare un allenatore in futuro. «Ho visto una gara di Paulo Sousa come tecnico del Basilea in  Champions – ha spiegato Mozart –. Quello che è aumentato nel mondo del calcio è l’intensità e sono sicuro che darà questa caratteristica alla squadra viola. Inoltre lui è portoghese e questa generazione di tecnici lusitani è molto brava perché in Portogallo si studia tantissimo. Ho tantissimi articoli di allenatori portoghesi è che sono molto avanti come idea di calcio. Chi sarà centrale nel gioco di Paulo Sousa sarà certamente Borja Valero: è un elemento intelligente, ha velocità di pensiero e dà intensità alla manovra». Ma Mozart ha parlato anche del neo acquisto gigliato, l’esterno destro brasiliano Gilberto, proveniente dal Botafogo. «In Brasile i terzini di solito sono molto offensivi. Credo che è più semplice nel calcio difendere che attaccare, quindi essendo Gilberto un giocatore con caratteristiche di spinta, penso possa imparare anche a fare la fase difensiva. Lui non è conosciutissimo alla grande piazza ma ha disputato da poco con la nazionale i giochi Panamericani quindi evidentemente ha esperienza internazionale ed è pronto per il grande salto nel calcio europeo».

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