Un protocollo d’intesa per favorire e valorizzare la donazione delle eccedenze alimentari e contemporaneamente ridurre la quantità di rifiuti. E’ stato siglato stamani in Regione, nel corso dell’evento che si è tenuto in Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, dal titolo “Se lo spreco zero è un’utopia ridurre le eccedenze e aumentare le donazioni è un obiettivo possibile”. A siglare il protocollo sono stati Regione Toscana, Anci Toscana, i rappresentanti di Federalimentare, Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare onlus, Unione Nazionale Consumatori.

Il protocollo Con la firma del protocollo, i soggetti firmatari si impegnano a promuovere forme di sostegno a persone indigenti, attraverso il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari (prodotti non più commercializzabili ma ancora commestibili) ad enti assistenziali e caritativi; promuovere la riduzione in proporzione dei quantitativi di rifiuti prodotti e, di conseguenza, i relativi costi economici, sociali ed ambientali di smaltimento degli stessi; proporre, in relazione al punto precedente, meccanismi premiali (tra cui la riduzione della tariffa comunale sui rifiuti) a favore degli operatori economici che donano le proprie eccedenze, anziché destinarle a rifiuto; diffondere la cultura dell’importanza di ridurre lo spreco alimentare; comunicare e divulgare i risultati e le best practices che ne deriveranno. I soggetti firmatari del protocollo si impegnano a favorire la raccolta presso i luoghi indicati dalle Aziende dei prodotti alimentari non più commercializzabili ma ancora edibili per la loro redistribuzione a strutture caritative, comprese Organizzazioni ed enti con cui le imprese hanno già un’attività di collaborazione; promuovere presso i Comuni l’adozione di misure premiali, in particolare la riduzione della tariffa comunale sui rifiuti, per le imprese che donano le proprie eccedenze; comunicare e divulgare i risultati e le best practices che ne deriveranno; promuovere l’incremento del numero di aziende e dei punti vendita che donano le proprie eccedenze alimentari; realizzare e diffondere campagne di comunicazione e/o informazione sull’importanza della riduzione dello spreco alimentare.

Lo spreco alimentare e la difficoltà ad acquistare cibo In Italia, secondo i dati del Politecnico di Milano, ogni anno vengono prodotte circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari; di queste, solo l’8,6% è recuperato attraverso donazioni alle persone bisognose, mentre il resto diventa spreco: 12,6 miliardi di euro. Tra il 2012 e il 2015 l’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso, complessivamente lo spreco è diminuito del -7,9% e le donazioni sono aumentate del +6,4%, ma molto può essere ancora fatto. In Toscana, secondo elaborazioni di Federdistribuzione, si stima che lo spreco alimentare sia pari a circa 388.000 tonnellate, per il 45% attribuite alle famiglie e la restante parte agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile per il 34%, il 14% a carico della distribuzione, il 5% da attribuire alla ristorazione e il 2% all’industria. In Italia il dato più recente sulla spesa per consumi alimentari delle famiglie (Istat 2016) segnala una criticità diffusa: 6,5 famiglie su 100 dichiarano di non avere soldi in alcuni periodi dell’anno per l’acquisto del cibo. Il dato non è disponibile per la Toscana, ma si ferma al livello della ripartizione territoriale del Centro Italia, dove le famiglie in difficoltà  per la spesa alimentare scendono al 5%, sotto la media nazionale. Questo dato, tuttavia, risulta in calo progressivo dopo il picco registrato nel pieno della crisi economica, quando il 9% delle famiglie in Italia e il 7,5% delle famiglie del Centro Italia si trovavano in condizione di non poter coprire la spesa per consumi alimentari per tutto l’arco dell’anno. Il livello attuale dell’indicatore per il Centro Italia è tornato ai valori del 2007.

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