Le indagini sul ritrovamento delle due bombe proseguono nel più serrato riserbo da parte dell’Arma dei Carabinieri. Martedì pomeriggio sarebbe stata perquisita un’abitazione in zona Vecchio Ospedale. Secondo quanto si apprende gli inquirenti sarebbero sulle tracce di un uomo che la notte tra domenica e lunedì avrebbe prima dato fuoco ad una casa in via di Collazzi, dal quale avrebbe portato via i due residui bellici posizionandoli poi in Piazza Grande e alla Colonna del Marzocco. Si tratterebbe di un uomo già noto alla Giustizia per reati quali il furto, con la particolare passione per il fuoco.

Il giallo delle auto a fuoco La città del Nobile ha telecamere posizionate in molti punti di strade situate nel centro storico, dentro alle mura, ma anche fuori. Proprio una di queste telecamere potrebbe aver catturato le immagini di colui che avrebbe posizionato le due bombe per commettere una bravata che è piaciuta poco ai poliziani. Molte sono state le congetture che la comunità ha avanzato nelle giornate di lunedì e martedì. Tra le ipotesi quella di un avvertimento intimidatorio collegato ad alcune macchine date alle fiamme nelle settimane scorse.

Probabile iniziativa solitaria Esclusa immediatamente la pista politica, già nelle prime ore dopo il rinvenimento, allorquando nessuna rivendicazione del lascito bellico è stata avanzata, ma anche perché a Montepulciano tensioni politiche non se ne registrano. Tra le ipotesi sarebbe circolata anche quella della pista legata ad organizzazioni delinquenziali organizzate. Le modalità intimidatorie, eventualmente il gesto avesse avuto questa matrice, sarebbero risultate troppo eclatanti. Insomma, più atto da baby gang che da gangster navigati. E dato che di bande di piccoli criminali in zona non vi è traccia, l’unica pista che resta in campo, quale più accredita sarebbe quella dell’iniziativa solitaria.

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