Bilancio in rosso e caos tra quote societarie pubbliche e private. Queste le motivazioni che avrebbero portato le dimissioni di Roberto Paolini, fino a ieri presidente di Sei Toscana. Se non si conoscono i numeri negativi del rendiconto c’è ben poco che fa ben sperare in vista del 29 giugno quando si terrà l’assemblea dei soci chiamati ad approvare il bilancio in perdita nonostante il gettito dei 105 Comuni fra Siena, Arezzo e Grosseto: 150 milioni di euro l’anno, 3,5 miliardi in 20 anni.

Soci in disaccordo Da qui la possibilità, sempre più concreta, che possa essere prolungato il commissariamento richiesto dall’Autorità nazionale anticorruzione a seguito dell’inchiesta della Procura di Firenze sulla gara d’appalto che ha visto vincitrice proprio la società di gestione e smaltimento dei rifiuti. Ad accentuare la crisi di Sei Toscana c’è infine la “varietà” di soci pubblici e privati, l’azionista di maggioranza Sta Spa su tutti, che non sembrano remare nella medesima direzione.

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