Smaltimento-Rifiuti.jpg«Desidero esprimere la mia gratitudine nei confronti del presidente dell’Anac Raffaele Cantone per aver accolto la mia richiesta, insieme alla mia soddisfazione per quanto deliberato. Adesso attendiamo la decisione del prefetto di Siena». Così il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, nonché presidente dell’Ato Toscana Sud, riguardo al commissariamento deciso dall’AutoritàAnticorruzione per la società Sei Toscana.

Il commissariamento di Sei Toscana Dopo l’inchiesta sui rifiuti avviata dalla procura di Firenze, il sindaco Ghinelli, nella sua veste di presidente dell’Ato, aveva chiesto all’assemblea di deliberare la richiesta all’Anac di commissariamento di Sei Toscana, decisione che – fu detto in quella circostanza – avrebbe dato un segnale forte di discontinuità con la precedente dirigenza della stessa Ato e con il cda di Sei Toscana. Il risultato però non era stato raggiunto per mancanza del numero legale. Poi, non più come presidente di ATO Toscana Sud, ma come sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli ha portato avanti la sua richiesta e oggi l’Anac ha reso nota la propria decisione. «A questo punto – aggiunge Ghinelli – sono certo che la scelta del prefetto di Siena sarà rivolta verso alti profili professionali e di caratura istituzionale, in grado di garantire continuità di servizio nel rispetto di tutte le regole».

L’intervento di Sinistra per Siena Sulla vincenda è intervenuto con una nota anche Sinistra per Siena, gruppo di opposizione rispetto all’amministrazione comunale, che rivendica quasi una certa paternità dell’atto. «Il suo consigliere Ernesto Campanini – si legge nel comunicato – aveva già richiesto invano il commissariamento di Sei Toscana nel consiglio monotematico sui rifiuti, ma la maggioranza aveva respinto la mozione senza nessun indugio. La gravità della situazione sembra sfuggire al sindaco di Siena – prosegue Sinistra per Siena . Se l’Anac è arrivata a fare questa istanza di commissariamento significa che intende rimuovere ogni possibile occasione di continuare in attività illecite, e che mette sotto accusa le autorità locali che avrebbero dovuto controllare su quello che stava succedendo, non limitarsi ad esaltare l’appalto come una grande operazione esemplare, dimostrando ottusità e incapacità di comprendere la realtà. Noi ribadiamo il nostro pieno sostegno ai lavoratori che nessuna responsabilità hanno di questa situazione, e chiediamo che il servizio possa continuare a svolgersi regolarmente per non mettere in difficoltà i cittadini. Ma chiediamo anche ai Comuni che aderiscono a Siena Ambiente di riprendere il loro ruolo di controllo e di rappresentanza degli interessi di legalità dei cittadini. Continueremo perciò con il nostro consigliere Campanini nella battaglia sul rivedere l’intero sistema di gestione dei rifiuti attraverso delle proposte precise e concrete – conclude la nota -: ridimensionamento  dell’Ato riportandola ad un territorio omogeneo provinciale, invertire la scelta dell’incenerimento a favore della capillare diffusione della raccolta differenziata, incentivare la diminuzione della produzione pro capite di rifiuti, razionalizzazione delle partecipate di Siena Ambiente spa, miglioramento della qualità della raccolta differenziata e, infine, che il Comune di Siena si costituisca parte civile nell’eventuale processo».

L’intervento dell’opposizione senese In un’altra nota, tutta l’opposizione del Consiglio comunale di Siena si è schierata a favore del commissariamento. «Ci voleva l’intervento dell’Autorità nazionale anticorruzione per far cambiare idea al Sindaco di Siena. Adesso che Raffaele Cantone ha formalmente chiesto il commissariamento di Sei Toscana, anche Valentini è costretto a dare ragione alla nostra richiesta che ormai da qualche mese portiamo avanti con forza. Se il Sindaco avesse avuto l’umiltà di ascoltarci, probabilmente avrebbe potuto risparmiare a Siena questa ennesima figuraccia. Anche in questo caso abbiamo avuto la conferma che Valentini ed il Pd non possono presentarsi come soluzione per il fallimento della classe dirigente della nostra città, ma continuano ad esserne i protagonisti».  Questo il commento diffuso in un comunicato dai consiglieri di opposizione Andrea Corsi, Massimo Bianchini, Marco Falorni, Giuseppe Giordano, Pietro Staderini, Laura Sabatini e Alessandro Trapassi.

L’allarme dei sindacati: «Preoccupazione per i lavoratori»  «Apprendiamo con forte preoccupazione della richiesta inoltrata al Prefetto di Siena da parte di Anac» è imvece il commento di Cgil e FP Cgil Siena, Arezzo, Grosseto, Livorno. «Non vogliamo giudicare le dinamiche giudiziarie, ma non c’è dubbio che la situazione mette in fibrillazione gli oltre 1.000 lavoratori dipendenti dell’azienda, il personale degli appalti e dell’indotto, le loro famiglie e non solo – si legge in una nota dei sindacati – . A loro va il nostro pieno appoggio perché è esattamente dalla forza lavoro, dalla sua professionalità ed abnegazione che la gestione deve ripartire con slancio. Per questo vogliamo aggiungere con chiarezza che se arriverà il Commissario dovrà tener conto anche degli oltre 300 lavoratori in somministrazione che operano nell’azienda in servizi strutturati – molti da diversi anni – senza certezza di continuità e stabilità del loro rapporto di lavoro».

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