Maurizio Sarri, tecnico empolese
Maurizio Sarri, tecnico empolese
Maurizio Sarri, tecnico empolese

La scorsa settimana il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri ha portato i frequentatori del corso Master per diventare tecnici Uefa Pro per due giorni consecutivi ad Empoli a prendere appunti sul campo e poi in aula, quest’ultima la sala stampa dello stadio Castellani, dal tecnico più sorprendente della stagione di serie A 2014-2015: Maurizio Sarri. Impiegato di banca per larga parte della sua vita, molto probabilmente Sarri mai avrebbe pensato che avrebbero seguito le sue istruzioni calcistiche gente dalla carriera gloriosa come Massimo Carrera, collaboratore dello staff tecnico della Nazionale italiana guidata da Antonio Conte, ma anche Roberto Baronio, Pasquale Padalino e Cristiano Lucarelli, persone che hanno mangiato pane e pallone fin dall’infanzia, e che nessuno potrebbe vedere in un contesto diverso da uno stadio di calcio. Forse Sarri ha raccontato come dai conti e correnti è passato a dare istruzioni a Tavano e Maccarone, ma c’è da scommetterci qualche segreto se lo sarà pure tenuto, ad esempio come riesce a far segnare così tanto il suo Empoli su palla inattiva.

Empoli-champagne Anche domenica scorsa, gara contro il Chievo Verona, calcio d’angolo, cross di Valdifiori, sesto assist stagionale per lui, e stacco di testa di Rugani, che come Tonelli ha già segnato più gol di Tavano, Mchedlidze e Pucciarelli, tre dei quattro attaccanti a disposizione della squadra azzurra. «I numeri dicono che siamo fra le squadre migliori nello sfruttamento delle palle inattiva ma ultimamente aveva ragione mister Sarri a riprenderci nel dire che non stavamo facendo bene su tale situazioni e stavamo buttando via grandi occasioni in quelle circostanze – ha spiegato Daniele Rugani in merito – . Era una cosa che il mister ci aveva fatto notare e quindi sono molto contento di aver segnato in questo modo, ed averlo fatto di testa, come non avevo mai fatto quest’anno». Gli avversari possono anche provare a studiare quello che fa l’Empoli su calci d’angolo e punizioni, ma alla fine ha ragione Sarri che non ha bisogno di assumere un tecnico suppletivo per far allenare su certe situazioni di gioco, come hanno fatto il Catania prima, la Fiorentina poi ed oggi il Milan, sempre con Gianni Vio, un bancario anche lui (deve essere un vizio per chi fa quel mestiere mettersi a studiare le palle inattive) ma gli bastano un paio di allenamenti a settimana, prima davanti al video e poi sul campo, con Rugani che poi è un vero rompiscatole con lo staf f azzurro, visto che non passa minuto da quando indossa calzoncini e maglietta, per stressare vice allenatore e collabori tecnici di Sarri per chiedere cosa stare e cosa fare quando la palla è ferma.

Il football americano studia l’Empoli Non serve infatti capire cosa fa l’Empoli quando la sfera è fuori area: Tavano e compagni sono gli unici che non hanno segnato quest’anno in Serie A con pallone fuori dagli ultimi 20 metri. Ma la particolarità sta nel fatto che presto dalle parti del ‘Castellani’ potrebbe presentarsi Bill Belichick, capo allenatore dei New England Patriots, vincitore dell’ultimo SuperBowl. Infatti domenica pomeriggio c’era allo stadio empolese anche un giornalista del Foxboro Report, ufficialmente per visionare dal vivo una gara di Serie A, in realtà per studiare il fenomeno Empoli, che evidentemente presto varcherà i confini oceanici. E chissà che un giorno la cinematografia americana, specializzata nel raccontare  le storie delle piccole realtà sportive che creano miracoli, non mostrerà quella squadra di calcio in maglia azzurra che giocava a calcio ma sembrava una squadra di football.

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