Le abrogazioni decise dal voto referendario sono entrate in vigore il 21 luglio scorso, ma niente fa pensare che il governo nazionale si stia prendendo a cuore una situazione che rischia di destabilizzare l’intero servizio idrico: “Perciò è necessario e urgente che si dia attuazione senza ulteriori indugi all’Agenzia per l’acqua, il cui decreto di costituzione è entrato in vigore, che si scelgano personalità competenti e autorevoli e che queste si mettano subito al lavoro per la definizione delle nuove tariffe”.


L’incontro – Questo il commento di Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, a conclusione della riunione della Commissione Acqua dell’associazione che riunisce i vertici delle aziende del servizio idrico toscano. “Chiediamo ai Comuni e alla Regione di mettere in mora Governo e Parlamento nazionale e di sollecitarli con determinazione a una rapida approvazione del nuovo quadro normativo per superare l’attuale fase di stallo che blocca gli investimenti delle aziende”, ha aggiunto De Girolamo. La riunione della Commissione Acqua ha discusso gli ultimi sviluppi della situazione prodotta dal voto referendario. Le Ato hanno risposto alla richiesta di chiarimento di Confservizi Cispel sugli effetti sulle tariffe del referendum che ha abrogato “l’adeguata remunerazione”, confermando la necessità di continuare ad attuare gli impegni reciproci che il contratto di affidamento prevede. All’utenza saranno dunque applicate le tariffe approvate ai sensi dell’attuale quadro di riferimento, nell’attesa dei provvedimenti normativi nazionali che dovranno arrivare nei tempi più brevi possibile.


Gli obiettivi – Nello stesso tempo hanno avuto luogo incontri fra la Regione Toscana e le aziende per mettere a punto una strategia efficace per l’attuazione degli investimenti previsti (2,5 miliardi di euro), urgenti e indispensabili per rispettare le norme europee in materia di qualità dell’acqua e di depurazione. “La priorità assoluta è dare fiato agli investimenti e assicurare il miglior livello di servizio, si corre seriamente il rischio di non farcela – ha detto Giuseppe Sardu, presidente di Acque Spa e coordinatore della Commissione Acqua di Confservizi Cispel Toscana –.Serve quindi un provvedimento urgente, che dia certezza agli operatori e agli investitori”. 


Firenze

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