La Città metropolitana di Firenze si costituirà «parte civile nel processo contro i responsabili» della morte di Niccolò Ciatti, ucciso in una discoteca di Lloret de Mar. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella, che presiede la Città metropolitana, dopo i funerali del giovane. Anche il sindaco di Scandicci Sandro Fallani aveva annunciato la stessa intenzione per il Comune nel quale risiedeva Niccolò, rendendo noto di essere in contatto per questo con il suo collega di Lloret de Mar in Spagna. «Questa grande comunità si stringe intorno alla tua famiglia», ha sottolineato Dario Nardella rivolgendosi al giovane morto.

Verità e giustizia per Niccolò «Anche se non servirà a lenire il dolore – ha aggiunto Nardella – abbiamo deciso che la Città Metropolitana di Firenze si costituirà parte civile nel processo contro i responsabili della tua morte. Sei e sarai sempre nei nostri cuori». Sabato scorso fra i presenti, per conto del governo guidato da Paolo Gentiloni, al funerale di Niccolò Ciatti svoltosi a Scandicci c’era il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri. «Ci risulta che le autorità spagnole stanno svolgendo gli accertamenti necessari anche sugli altri due ceceni denunciati a piede libero che hanno partecipato la pestaggio di Niccolò Ciatti – ha dichiarato proprio il sottosegretario Ferri -. I loro movimenti sono monitorati in Europa». Al momento, soltanto uno dei tre ceceni è in carcere, mentre gli altri sono stati rilasciati dalla magistratura spagnola. «Stiamo seguendo la vicenda dall”Italia con molta attenzione e ci poniamo una serie di interrogativi – ha proseguito Ferri – tra cui quello dei controlli e della vigilanza che avrebbero dovuto essere attivi nella discoteca. Noi vogliamo la verità e vogliamo giustizia per Niccolò Ciatti e per i suoi familiari. Ieri per tutta la sera la madre di Niccolò non ha fatto altro che chiedere giustizia per suo figlio. Ci uniamo a questa sua richiesta con forza e determinazione e non arretreremo di un millimetro e chiediamo che insieme  alle autorità spagnole si lavori e forniremo tutti gli elementi utili  per rispondere a questa richiesta  legittima che viene dal cuore, per Niccolò e la sua famiglia  ma anche per tutti noi e per il nostro Paese».

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