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Una festa per i ricercatori nel segno di Giulio Regeni. E’ quella che si è svolta questo pomeriggio all’Università di Siena alla presenza di Paola e Claudio Regeni, i genitori del ricercatore italiano ucciso in circostanze poco chiare in Egitto lo scorso anno. E proprio da Siena è partita una pesante accusa della madre di Giulio all’Europa.  «L’altro giorno al Parlamento Europeo è stata organizzata la proiezione del docufilm su Giulio, abbiamo saputo che su 130 persone presenti, 5 forse 6 erano europarlametari e a parte i 2 che hanno organizzato l’evento, gli altri andavano e venivano: è una cosa vergognosa» ha detto Paola Regeni.

«In questo momento aspetto politico lontano da noi» «Abbiamo tanto aiuto dalla società civile, dal popolo giallo però l’aspetto politico in questo momento sentiamo che è molto lontano da noi» ha sottolineato la mamma di Giulio spiegando che «dopo l’invio dell’ambasciatore italiano in Egitto nell’ultimo mese, è una cosa che ci ha veramente shockato» riferendosi  ai pochi europarlamentari che hanno assistito alla proiezione del docufilm.

Il papà: «Oltre che italiano Giulio era cittadino europeo» «Giulio oltre ad essere un cittadino italiano era un cittadino europeo per cui oltre al sostegno dell’Italia ci si aspettava un po’ più di sostegno da parte europea» ha aggiunto il padre Claudio Regeni, ricordando come proprio a Siena lo scorso anno l’allora capo dell’europarlamento Martin Schulz aveva reso omaggio al ricercatore ucciso in Egitto invocando «Verità per Giulio Regeni».

«Giulio è qui con noi» «Pensiamo che Giulio sia con noi qui oggi presente perché lui sarebbe un dottorando come voi proprio in questi giorni perché stava per concludere il suo ciclo di ricerca» ha aggiunto Claudio Regeni rivolgendosi ai ricercatori presenti alla cerimonia del primo PhD Graduation Day dell’ateneo senese. «Siamo venuti volentieri però non è facile perché doveva esserci anche Giulio, o qui o in un altro luogo» ha aggiunto la madre Paola.

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