Condotte intimidatorie, con modalità tipicamente mafiose, nei confronti di un imprenditore grossetano. Un commercialista toscano di 57anni e un imprenditore catanese di 47 anni sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Grosseto, in collaborazione con la Guardia di Finanza. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del locale Procura della Repubblica. L’accusa è estorsione aggravata dall’utilizzo del metodo mafioso e, a vario titolo e in concorso, di furto, lesioni personali e danneggiamento seguito da incendio.

Dalle minacce verbali all’attentato incendiario Le indagini si sono svolte da settembre 2014 a gennaio del 2016 e hanno consentito di ricostruire come il 57enne avvalendosi della collaborazione dell’imprenditore e di altri soggetti, abbia messo in atto atti intimidatori nei confronti di un imprenditore al quale aveva affittato dei capannoni per l’esercizio di attività economiche. Gli atti intimidatori andavano dalle minacce verbali anche verso i familiari, alle percosse e fino all’attentato incediario e alla materiale sottrazione dei beni custoditi nei capannoni. L’obiettivo era costringere l’imprenditore a chiudere le attività trasferendosi altrove. Per le sue attività illecite, il 57enne si avvaleva della collaborazione di un cancelliere in servizio presso il Tribunale di Grosseto (indagato per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio) «che gli forniva notizie riservate in ordine a procedimenti giudiziari di suo interesse ovvero indebite consulenze di natura procedimentale su di essi» si legge in una nota dei Carabinieri.

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