In Toscana nel 2017 è proseguita, per il quarto anno consecutivo, la moderata espansione dell’economia regionale. Il Pil è cresciuto a un ritmo analogo a quello medio nazionale, sospinto dai consumi, che hanno beneficiato del miglioramento del mercato del lavoro, e dalla domanda estera. Anche gli investimenti hanno fornito un contributo positivo, in un contesto di condizioni di finanziamento distese. Le aspettative delle imprese per l’anno in corso sono favorevoli, sebbene su questo scenario prevalgano rischi al ribasso legati soprattutto alle recenti spinte protezionistiche. E’quanto emerge dal documento ‘L’economia della Toscana’ relativo ai dati del 2017 e realizzato dalla Divisione analisi e ricerca economica territoriale della sede di Firenze della Banca d’Italia.

Bene industria, farmaceutica e moda Nell’industria il fatturato è cresciuto del 3% per le imprese con più di 20 addetti, nei servizi del 3,8%. I comparti legati al turismo hanno avuto un andamento molto positivo. Come negli anni precedenti, il principale segnale di vitalità del settore delle costruzioni è stato l’incremento delle transazioni immobiliari, in un quadro che rimane nel complesso recessivo. Il miglioramento della domanda e della situazione finanziaria delle imprese e le condizioni di credito ancora accomodanti hanno favorito la ripresa dell’attività di investimento. Le esportazioni sono cresciute del 4,2%. Sono aumentate le vendite della moda, dei mezzi di trasporto e, in misura molto sostenuta, della farmaceutica; è calato l’export della meccanica e dei metalli. Negli ultimi anni le vendite all’estero hanno beneficiato di un aumento di competitività e della specializzazione in settori per i quali vi è stata una forte domanda mondiale; un freno alla dinamica complessiva è invece giunto dall”orientamento delle imprese regionali verso i mercati esteri maturi. Grazie alla congiuntura favorevole la redditività si è mantenuta su livelli elevati ed è stata impiegata nel riequilibrio della struttura finanziaria; in un contesto di abbondante liquidità la domanda di credito è così rimasta contenuta. Alla fine dello scorso dicembre i prestiti bancari risultavano sostanzialmente invariati rispetto a dodici mesi prima. Nel 2017 l’occupazione è ulteriormente cresciuta (1,1 per cento), sospinta dal settore dei servizi; nell’industria, invece, gli occupati sono calati.

Aumenta il tasso di occupazione dei giovani L’aumento delle assunzioni è stato limitato a quelle a termine e in apprendistato. Segnali di ripresa hanno interessato i lavoratori più giovani (15-24 anni), il cui tasso di occupazione è aumentato per la prima volta dal 2008. A differenza dell”anno precedente sono diminuite le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro sono rimaste stabili; il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,9 punti percentuali, all’8,6 per cento. Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato, seppure a un ritmo inferiore rispetto allo scorso anno, principalmente per la componente da lavoro dipendente. La crescita del reddito ha influito positivamente sui consumi, che sono aumentati dell’1,2 per cento, e sulle compravendite di abitazioni, che sono ulteriormente cresciute (6,1 per cento). Il sistema finanziario ha accompagnato l”espansione della domanda con politiche di offerta distese su credito al consumo e mutui.

Venturi (Banca d’Italia): «Moderata espansione»  «L’economia della Toscana ha registrato nel corso del 2017 una moderata espansione che va attribuita a tutte le componenti della domanda – ha sottolineato Mario Venturi, direttore della sede di Firenze di Banca d’Italia – Intanto c’è stato un lieve aumento dei consumi delle famiglie che si sono giovati delle migliori condizioni del mercato del lavoro, e della ripresa degli investimenti, investimenti che erano mancati nella prima fase dell’uscita dalla crisi e che ora mostrano finalmente una inversione di tendenza e sono stati favoriti dal sistema degli incentivi e dalle migliori prospettive della domanda e da migliori condizioni finanziarie. Anche le esportazioni hanno registrato un incremento consolidando un trend di incremento ormai in atto da diversi anni. Particolarmente favorevole poi la dinamica delle vendite all’estero delle imprese della Toscana operanti nel sistema della moda e nel settore farmaceutico». Indispensabile per la sede fiorentina di Bankitalia proseguire sulla strada delle riforme per far crescere l’industria Toscana ed ogni voce economica su scala regionale, e consolidare così una ripresa che ancora segna vari aspetti di incertezza.

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