Spaccio e cessione di stupefacenti, detenzione abusiva di armi, commercio di farmaci anabolizzanti attraverso canali diversi dalle farmacie, ricettazione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio. Una sfilza di accuse piovute sulla testa di un poliziotto di 46 anni, in servizio alle volanti della Questura di Grosseto, arrestato nella mattinata di giovedì 21 settembre dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dalla Squadra Mobile della Questura stessa. L’uomo, ora ai domiciliari, ha messo in piedi negli ultimi anni un giro di spaccio tra droga e anabolizzanti, insieme a un’altra serie di reati tra cui l’aver incolpato un innocente di violenze.

L’uomo rivelava notizie coperte da segreto Assistente capo della Polizia di Stato: era questo il ruolo del 46enne all’interno della forza armata. La sua attività parallela e criminale, invece, si sarebbe consumata in buona parte nel corso del 2016, in cui l’uomo riceveva da diversi soggetti – anche extracomunitari – stupefacenti di vario tipo e in alcuni casi degli anabolizzanti, che poi rivendeva per far suo. Non solo. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Grosseto e svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, sono emerse anche altre situazioni incresciose: detenzione illecita di munizioni, rivelazione indebita a terzi di notizie coperte da segreto (di cui era a conoscenza in quanto assistente del capo) e infine, in una circostanza, il 46enne ha prodotto documenti falsi incolpando un cittadino extracomunitario di violenze e resistenza a pubblico ufficiale, pur sapendolo innocente.

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