Lo Stato entra in Mps e detiene il 53,5% del capitale (593,87 milioni di azioni). A comunicarlo è la stessa banca che ha reso noto il nuovo capitale sociale derivante dalla ricapitalizzazione precauzionale, che ammonta a 15,7 miliardi di euro suddiviso in circa 1,14 miliardi di azioni. La quota pubblica in Mps è comunque destinata a salire. Il Tesoro ha infatti messo a disposizione altri 1,5 miliardi di euro per acquistare quelle azioni, frutto della conversione dei bond, che i titolari vorranno scambiare con titoli più sicuri. A seconda del grado di adesione a questa opzione – i risparmiatori coinvolti sono un massimo di 40 mila – la partecipazione dello Stato in Mps potrebbe salire fino al 70%.

Il nuovo capitale sociale Altri 4,5 miliardi sono arrivati dagli obbligazionisti subordinati coinvolti nella conversione dei loro titoli in azioni, il burden sharing, «che risultano integralmente sottoscritte». Il capitale sociale di Siena adesso ammonta a 15,7 miliardi di euro, contro i 7,3 miliardi della ‘vecchia’ Mps, ed è suddiviso in circa 1,14 miliardi di azioni: 593,8 milioni sono dello Stato, 517 milioni sono in mano ai titolari di bond convertiti, le restanti sono perlopiù azioni proprie del gruppo Montepaschi. La perdita da 3 miliardi di euro che il cda si appresta ad approvare oggi pomeriggio a Milano è legata soprattutto al buco da 3,9 miliardi di euro provocato dalla cessione al 21% del pacchetto da 28,6 miliardi di sofferenze lorde, come previsto dal piano di ristrutturazione scritto insieme a Ue, Tesoro e Banca centrale europea.

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