ginori.jpgDomani il Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini sarà a Firenze per annunciare l’acquisto del  Museo della Porcellana Richard Ginori di Sesto Fiorentino che, grazie alla collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio e l’Associazione industriali, tornerà ad essere fruito da pubblico. Ad annunciarlo Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, durante i lavori d’aula. «Il Ministero acquisterà l’immobile – ha spiegato Giani – l’ente Cassa e l’Associazione industriali assicureranno al gestione, e quindi la fruizione al pubblico». Il presidente ha ricordato che più volte il Museo e il suo rilevante patrimonio artistico e culturale sono stati al centro di dibattito e atti, mozioni, del Consiglio regionale: «E’ un fatto molto importante», ha detto commentando l’atto che domani sarà ufficializzato a Firenze, «ringrazio il Ministro Franceschini, gli enti locali interessati, l’ente Cassa e l’Associazione industriali, significa recuperare al pubblico interesse un museo tra i più importanti al mondo, ripercorrendo la storia costellata di figure importantissime sul piano dell’arte, dell’artigianato e della produzione industriale». Tra queste, ha ricordato Giani, anche Carlo Lorenzini, l’autore di Pinocchio.

L’impegno degli industriali fiorentini Dietro il progetto di salvataggio del museo di Doccia l’impegno di Confindustria Firenze e le sue imprese. Gli industriali fiorentini hanno infatti promosso una attività di fundraising per raccogliere la cifra necessaria alle spese vive per la riapertura al pubblico del Museo, uno delle due collezioni più importanti del mondo nel settore della porcellana: un primo atto un pranzo domani al complesso delle Pagliere, alla presenza del Ministro Franceschini e delle autorità metropolitane, che aprirà simbolicamente il G7 della cultura. L’evento ha coinvolto tutti gli imprenditori che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. «Per noi industriali fiorentini – sottolinea Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze – il museo è un pezzo della nostra identità manifatturiera, visto che Ginori rappresenta da quasi trecento anni il bello e il ben fatto fiorentino. Per questo, con la Fondazione Cassa di Risparmio e con il coinvolgimento dell’Associazione Amici del Museo di Doccia, abbiamo centrato un obiettivo importante e ambizioso, grazie a un gioco di squadra fra imprese e istituzioni che diventerà certamente una best practice di livello internazionale».

 

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