Le acque del Giglio non hanno risentito dell’impatto con la Costa Concordia. Ad accertarlo a ormai un anno dal naufragio, è Agenzia per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) che ha tracciato un bilancio delle attività svolte rilevando come «l'impatto di questo evento, che avrebbe potuto essere potenzialmente catastrofico per l'ambiente, è stato invece fino ad oggi molto limitato, grazie a tutte le azioni di prevenzione messe in atto», prima fra tutte la rimozione del carburante dai serbatoi. La maggioranza dei prelievi sono stati fatti nei pressi del relitto o al suo interno, ma anche nelle vicinanze del punto di presa del dissalatore. Tutte le analisi non hanno evidenziato situazioni «di evidente criticità o alterazioni di acque particolarmente pulite come sono e restano quelle dell'Isola del Giglio». Le analisi all'interno della nave, hanno evidenziato alcuni episodi di “picco”' per alcuni parametri, «senza peraltro determinare situazioni di inquinamento significativo rilevabile nell'intorno del relitto. L'impegno dell'Agenzia proseguirà per tutta la fase di recupero della nave e – conclude la nota – ci stiamo organizzando per eventuali attività di competenza se il relitto verrà trasportato in un porto toscano».

Le analisi in numeri Sono state oltre 13.500 le analisi effettuate fin dai primi giorni successivi al naufragio della Costa Concordia. Chiamata prima dalla prefettura di Grosseto, e poi dal Commissario straordinario Franco Gabrielli, ad attivare l'attività di monitoraggio delle acque, l'Arpat ha prelevato più di 300 campioni in oltre 100 giorni di prelievi.

Delfino in difficoltà vicino al relitto Ad avvalere le dichiarazioni dell’Arpat, la presenza nei dintorni della nave di cetacei. Proprio uno di loro si aggira da ieri vicino al relitto della Costa Concordia. Un delfino, un esemplare di circa tre metri, è in difficoltà perché ha una rete, probabilmente da pescatori, impigliata nella coda. Il primo avvistamento c'e' stato ieri, nei pressi della poppa del relitto, poi l'animale si e' spostato nell'area a sud dell'Isola, a Capel Rosso, per tornare, infine, nei pressi della Concordia. Subito sono scattati i soccorsi, con l'intervento della onlus Oceano mare delphis dell'Università La Sapienza di Roma, che sta monitorando lo specchio d'acqua intorno alla Concordia. Tuttora e' in corso un intervento congiunto dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Grosseto e della guardia costiera con il Gruppo Cert.

«Gabrielli ci ha fatto sentire garantiti»Dall’Isola del Giglio, intanto, si alza la richiesta di prorogare lo stato di emergenza. Anche oggi, il sindaco del Giglio Sergio Ortelli ha rinnovato la necessità di prolungare i poteri straordinari dati al Commissario Franco Gabrielli. Un appello inviato direttamente al premier Mario Monti: «Chiediamo la proroga dello stato di emergenza almeno fino al dicembre 2013 o, quanto meno, fino alla completa rimozione del relitto – ha detto Ortelli, ricordando che il decreto governativo, entrato in vigore lo scorso 24 gennaio, scadrà a fine mese. «Sarà mia cura porre ufficialmente la questione della proroga dello stato di emergenza proprio in occasione del primo anniversario del naufragio della Costa Concordia – ha aggiunto Ortelli che chiede la conferma di Gabrielli –  che ha fin qui operato benissimo.Gabrielli va confermato perché con il suo operato l'amministrazione comunale e la cittadinanza si sono sentite veramente garantite».

Il ricordo del sindaco Ortelli Il sindaco Ortelli ha poi rivissuto quegli istanti di terrore del 13 gennaio di un anno fa. «E' passato un anno e il ricordo di ciò che è accaduto è di grande tristezza. Il dolore rimane, tuttavia, vivo nella nostra comunità, perché il pensiero ci riporta, ancor più in questi giorni, alle immagini drammatiche di quella notte del 13 gennaio 2012; giorni intesi e difficili. Resterà per sempre un ricordo indelebile nella memoria di ogni gigliese – dichiara il sindaco Ortelli – quella notte in cui una quantità impressionante di naufragi, impauriti, terrorizzati si riversarono sul nostro molo e tra loro i tanti bambini che piangevano in preda alla paura, al panico di non farcela. Come resteranno per sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori gli occhi, sguardi, i volti dei familiari, che nei giorni successivi, cercavano notizie dei loro parenti dispersi e che si rivolgevano a noi come unica speranza della loro certezza in vita». Tragedia ma anche dimostrazione del grande cuore dei gigliesi e del perfetto funzionamento della macchina dei soccorsi: «Voglio fare un plauso – aggiunge Ortelli – a tutto il sistema della protezione civile, dei soccorsi. Quello della Costa Concorda e' stato un salvataggio straordinariO, che e' riuscito in maniera mirabile a contenere il numero delle vittime».

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