«No ai tagli del Governo alla geotermia». Cgil-Cisl-Uil Toscana proclamano lo stato di agitazione in Enel Green Power e annunciano iniziative di lotta tra Pisa, Siena e Grosseto attraverso una lettera inviata alle Prefetture di Firenze, Pisa, Siena, Grosseto e all’azienda (che in Toscana occupa oltre 600 lavoratori diretti e muove un indotto di oltre mille addetti).

«Italia leader mondiale» «Fino ad oggi, anche grazie agli incentivi sulla produzione geotermoelettrica, l’Italia ha assunto un ruolo da leader mondiale in questo settore – spiegano le sigle nella lettera – . La Toscana copre oltre il 30% del fabbisogno elettrico regionale attraverso la coltivazione di una fonte universalmente riconosciuta rinnovabile e a basso impatto ambientale. Inoltre, importanti aree del territorio regionale, considerate zone a declino industriale (nelle province di Pisa, Siena e Grosseto), possono contare sulle ricadute occupazionali della geotermia e su quelle economiche collegate ai canoni e contributi di concessione. Oltre a questo – aggiungono -, non è da sottovalutare il fatto che gli incentivi hanno permesso un continuo processo di ricerca e sviluppo su nuovi e più efficienti sistemi di abbattimento di gas climalteranti che stanno aprendo le porte a una nuova fase nella produzione di energia da fonte geotermica, riconosciuta anche dalla recente legge regionale sulla geotermia. Sul decreto FER 1 ci preme, infine, ricordare che, oltre agli esponenti delle Amministrazioni locali e delle categorie economiche, anche la Conferenza Unificata – convocata dal Mise il 20 dicembre 2018 – ha espresso parere contrario».

Articolo precedenteConferma scientifica. Rispunta farfalla “estinta” da più di 100 anni ma avvistata nel 2018
Articolo successivo“Nessuno”. In prima nazionale lo spettacolo sul mostro di Firenze