Norme più stringenti, a Pistoia, per le insegne commerciali, che dovranno essere scritte utilizzando l’italiano e non essere luminose. Lo stabilisce il nuovo regolamento approvato dal Consiglio comunale per il centro storico. Divieti precisi, inoltre, riguardano la gestione di attività come i kebab e, per quanto riguarda la sicurezza, la distribuzione di bevande in bottiglie di vetro durante le fasce orarie più a rischio, come la notte. Più in generale, tutelando le tipicità locali, con questo regolamento saranno vietate in centro le aperture di nuovi money transfer, internet point, sexyshop e negozi di media o grande distribuzione come i fast food. Sarà inoltre vietata l’installazione di nuove slot machine anche laddove siano già presenti altre macchine da gioco.

Insegne consoni ad un centro storico medievale «Il provvedimento – spiega il sindaco Alessandro Tomasi – non è retroattivo, ma riguarda le nuove attività. La novità importante è che allarga l’area in cui verrà attuato: non più una piccola parte del centro storico, quella del comparto della Sala ma tutta la zona a traffico limitato, che è molto più vasta e nella quale alcuni tipi di attività non potranno aprire». Le insegne commerciali dovranno essere scritte con l’alfabeto italiano, quindi niente nomi strani, non consoni con un centro storico medievale, abbastanza ben conservato, e che dopo la nomina di Pistoia a Capitale italiana della cultura 2017, sta riscuotendo successi in termini di presenze turistiche. «Non vogliamo negozi stranieri – riprende il sindaco -, non vogliamo minimarket, non vogliamo money tranfer, così come non vogliamo distributori aperti 24 ore su 24, sexyshop, locali pubblici con capienza superiore alle 200 persone. E soprattutto vogliamo che chi apre ci presenti un progetto compatibile negli arredi, nelle scritte con il contesto in cui apre, perché noi vogliamo salvaguardare la qualità del nostro centro storico. Il nostro intento – prosegue Tomasi – è salvaguardare le tradizioni italiane, la specificità del centro storico, il suo decoro, perché siamo convinti che il turista che viene in visita a Pistoia non venga per pranzare in un kebab, non venga per vedere i money transfer, e neppure per acquistare una bibita in lattina in un distributore automatico aperto 24 ore su 24, ma crediamo che sia attratto dai nostri locali tipici, e che voglia vedere ben conservata l’architettura dei nostri palazzi storici. Il turista che viene da noi cerca un centro storico ben conservato e autentico e non un luogo trasformato interamente a vantaggio delle mode passeggere. Vogliamo anche che chi apre un locale in centro abbia il bagno per i disabili e che l’accessibilità sia garantita a tutti».

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