Nuova vita per tre persone provenienti da Toscana, Umbria e Marche grazie ai primi trapianti di cuore e reni del 2018 al policlinico di Siena, con la generosità della famiglia di un donatore di Pisa.

Il centro trapianti di cuore di Siena unico in Toscana Il cuore, arrivato al policlinico Santa Maria alle Scotte grazie alla collaborazione e al grande impegno della Polizia Stradale e della Misericordia di Siena, è stato impiantato su un paziente umbro affetto da grave malattia terminale. L’espianto è stato eseguito dal cardiochirurgo Francesco Di Ciolla, e il trapianto dal cardiochirurgo Giuseppe Davoli, con l’anestesista Vincenzo Ialongo, e la piena collaborazione di tutto il team multidisciplinare della sala operatoria, che ha lavorato ininterrottamente dalla mezzanotte alle 10 circa di giovedì 10 gennaio. «Il trapianto è andato bene – spiega Massimo Maccherini, responsabile del Programma trapianto di cuore – il paziente è affidato alle cure dell’Anestesia e Terapia Intensiva Cardiotoracica, diretta dal dottor Luca Marchetti, e sta rispondendo bene alle terapie». Il centro trapianti di cuore dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese è l’unico della Toscana e, nel 2017, in linea con il 2016, ha effettuato 11 trapianti di cuore e 4 impianti di VAD, cioè di cuori artificiali dedicati a quei pazienti non candidabili al trapianto. Sono state inoltre effettuate 35 procedure di assistenza ventricolare temporanea (ECMO), grazie al fondamentale lavoro dei perfusionisti, coordinati da Debora Castellani. Positivi anche i risultati dei trapianti di polmone che, nel 2017, sono stati 14, con il programma diretto dal professor Piero Paladini, anche in questo caso unico in Toscana.

I pazienti stanno reagendo bene alle cure Per quanto riguarda il rene, i primi due trapianti del 2018, a cui ha partecipato tutta l’èquipe diretta dal professor Mario Carmellini insieme agli anestesisti dell’UOC Anestesia, diretta da Pasquale D’Onofrio, e in collaborazione con l’UOC Nefrologia, Dialisi e Trapianti, diretta da Guido Garosi, sono stati effettuati durante la giornata del 10 gennaio, su due pazienti, uno toscano e uno marchigiano e sono andati bene. «I pazienti – spiega Carmellini, direttore UOC Chirurgia Trapianti Rene – sono ricoverati nell’area dedicata e stanno reagendo positivamente alle cure. Ringrazio tutto il personale per il grande impegno che ci consente di proseguire su grandi numeri. Nel 2017 abbiamo effettuato infatti 73 trapianti di rene, uno in più rispetto al 2016, in diverse modalità: con espianto da donatore deceduto, da vivente e in modalità cross-over cioè con scambio incrociato tra coppie di donatori».

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