I sindaci in corteo, 21 novembre 2012, in piazza Santa Maria delle Grazie a Milano in occasione della manifestazione dell'Anci contro il patto di stabilità. ANSA / MATTEO BAZZI

Se Claudio Galletti, sindaco di Castiglione d’Orcia, ha deciso di affidarsi a un gesto dal forte valore simbolico, rimettendo le chiavi del municipio in mano al prefetto per denunciare l’abbandono dei servizi dal borgo, gli altri amministratori dei piccoli Comuni non se la passano certo meglio. Un esempio di lotta alla sopravvivenza arriva dalla Maremma e dal basso Pisano, dove i sindaci cercano sempre nuovi metodi per combattere lo spopolamento e i disservizi nei paesi. «Ma non è facile», ha detto Pierandrea Vanni, vicesindaco di Sorano e membro del direttivo Anci Toscana. Ecco perché Vanni, come gli altri intervistati, condividono la protesta del collega di Castiglione d’Orcia.

Tagli e accentramento Non è facile perché la lotta va portata avanti su più fronti, dai tagli statali alle decisioni delle società. Ultima tra queste è stata quella di Poste Italiane, che ha deciso unilateralmente di portare avanti di ridurre a giorni alterni la periodicità della distribuzione della posta nelle zone di Pitigliano, Sorano, Manciano, Castell’Azzara e Semproniano. Una mossa che ha portato i rispettivi sindaci ad unirsi su un fronte compatto attraverso una lettera di protesta inviata alla società. «Dobbiamo constatare, spesso inermi, una preoccupante spirale contraddittoria – si legge nella lettera – Mentre, infatti, si sostiene che la ricchezza dal punto di vista turistico, delle produzioni di qualità, della bellezza diffusa ha le proprie radici nei centri minori dell’entroterra, non si difenda questo patrimonio facilitandone la vita». Un esempio che rende bene l’idea di come, appunto, non sia facile far sopravvivere questi paesi davanti a una spirale che sembra andargli contro, sia dai privati sia dallo Stato stesso. «Con una motivazione coerente con un provvedimento della giunta regionale ma che a mio avviso è stato applicato in modo burocratico, sono stati tolti i 25 mila euro l’anno previsti per i piccoli Comuni con situazioni di disagio sociale. Ma purtroppo il disagio c’è sempre» ha spiegato Vanni. «Posso dire che tagliare ai Comuni più piccoli e con chiarissime difficoltà non è stato proprio il massimo?». Ecco perché tutti gli amministratori dei piccoli borghi comprendono e condividono la protesta di Galletti. «L’iniziativa del sindaco Galletti merita rispetto e grande attenzione. Purtroppo i processi di accentramento vedono i soli sindaci sul territorio a contrastarli. Oggi è necessario che le esperienze di contrasto si strutturino in una vera e propria rete, che riesca a trarre linfa e interesse nella società civile – dice Marco Buselli, sindaco di Volterra – I numerosi fallimenti dei processi di fusione ci dicono che questa è una battaglia di civiltà da fare ora, in questo momento storico. Orgoglio Comune a Volterra nel 2016 ha acceso una fiammella, che sta continuando ad illuminare un quadro difficile, che possiamo però ancora cambiare».

Idee e soluzioni Così i sindaci dei borghi si trovano costretti a inventarsi le soluzioni più fantasiose per riuscire a portare avanti i propri Comuni. C’è la partecipazione ad ogni sorta di bando, nella speranza di poter ottenere qualche contributo per rimettere in sesto aspetti basilari come le strade, e agevolazioni a più riprese cercando di mantenere quante più attività possibili all’interno del territorio. «Cercare di lucrare sulle difficoltà, sulle interruzioni di attività, non fa il bene della comunità», ha spiegato il sindaco di Santa Fiora Federico Balocchi, impegnato su diversi progetti per garantire «servizi e infrastrutture», necessari «per far vivere i paesi», anche attraverso piccoli passi, come la costituzione di una rete informatica più strutturata, così come quella turistica con tanto di nuova segnaletica. «Ricostruire la reputazione di Santa Fiora è stato dei progetti più gravosi – continua Balocchi – Era scivolata, come gli altri piccoli centri, in un limbo informativo: esisteva solo in limitate occasioni». Anche Nicola Verruzzi, sindaco di Montieri, ha trovato varie idee per riportare l’attenzione sul suo borgo: dalle ormai famose case ad un euro fino all’ultima iniziativa, legata a contributi ai lavoratori pendolari che possono ora ricevere rimborsi per il carburante o per l’abbonamento ai mezzi pubblici. «Ogni anno pensiamo a un bando in sostegno delle piccole realtà del territorio cercando di andare a intercettare le varie categorie di impresa e andando verso le piccole o piccolissime realtà – dice Verruzzi – Questo perché pensiamo che un negozio di paese o un piccolo artigiano difficilmente riescano a usufruire di bandi regionali o comunitari rispetto alle attività più grandi». E già altre idee sono in cantiere: «lanciamo un invito al governo ed alla Regione affinché Montieri e questa zona, fatta di piccoli comuni, mi riferisco per esempio all’area geotermica, possa di venire laboratorio di sperimentazione della legge nei prossimi mesi», conclude Verruzzi.

Articolo precedenteDue rose, un libro e buste di pane contro la violenza. La Cgil in campo per difendere le donne
Articolo successivoOrange the world. Poesia e musica contro la violenza di genere