immigrati«Abbiamo circa 5900 ospiti su 415 strutture, siamo su una media di 14-15 ospiti per struttura, quindi mi sembra di poter dire che regge». Così l’assessore regionale con delega all’immigrazione, Vittorio Bugli in merito al modello toscano di accoglienza diffusa dei profughi a margine della firma del protocollo con Anci Toscana e Prefettura di Firenze inerente le attività di volontariato prestate dai profughi nei Comuni dove vengono accolti. «Certamente, vi sono dei Comuni che non hanno ancora ospiti sul loro territorio – ha proseguito -. Noi diciamo, se il motivo è che non ci sono strutture dateci delle aree dove mettere a disposizione i nostri moduli abitativi, ovviamente, in un numero ridotto».

«I sindaci che hanno avuto più timori di occupazione devono muoversi» L’assessore mira a tornare in pressing sui sindaci refrattari all’accoglienza. «Sosteniamo che da qui in avanti chi è stato fermo si muova nel dare un contributo a ricercare anche sul suo territorio» dei luoghi dove poter dare ospitalità ai migranti che scappano dai focolai di guerra medio-orientali. «Peraltro- ha aggiunto Bugli – l’esperienza insegna che Siena insieme ad Arezzo è la provincia con meno problemi della Toscana» per quanto riguarda la sicurezza «e, però, è anche la terza area come numero di immigrati. E sarà un caso che Chianciano, nella provincia di Siena, sia il Comune con le performance migliori dal punto di vista della criminalità in assoluto» e al tempo stesso «è il Comune che ha il maggior numero di richiedenti asilo ospitati. Non stanno accadendo problemi, insomma. Anzi- ha rimarcato Bugli-, laddove iniziative come quelle che stiamo cercando di migliorare oggi che sono attività volontarie generano l’inserimento nelle comunità, addirittura la presenza dei profughi è un arricchimento. Quindi, i sindaci che hanno avuto più timori di occupazione devono muoversi, altrimenti rischiano anche di rimanere fuori luogo rispetto ad una tendenza del mondo, fra gli appelli di Papa Francesco e l’apertura delle frontiere di Angela Merkel, che ormai sta andando in una certa direzione».

L’accordo L’accordo siglato questa mattina prevede che i richiedenti asilo potranno svolgere attività di volontariato pulendo piazze, vie e giardini o le sponde dei torrenti in raccordo con Comuni e consorzi di bonifica. La Giunta regionale mette a disposizione 100 euro una tantum per ogni profugo a beneficio dei Comuni, in modo tale da sostenere l’attività di formazione, l’assicurazione e l’acquisto di materiale e il vestiario anti-infortunistico. «Il contributo di palazzo Strozzi Sacrati è simbolico, non sono cifre significative – ha spiegato l’assessore Bugli – . Abbiamo impegnato 100 mila euro su tutto il territorio regionale. Più che altro il protocollo inserisce in un tipo di regime corretto questo tipo di attività sia dal punto di vista della copertura assicurativa, che di un rapporto serio e strutturato che vede coinvolti tutti i Comuni, le prefetture, la Regione e i gestori». A parlare di condivisione nazionale del modello d’accoglienza diffusa è stato, invece, il Prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, «perché è la soluzione meno impattante sul territorio e che sta dando i suoi frutti- ha chiarito-. Sono convinto che un protocollo come quello che sigliamo oggi possa avere anche una ripresa a livello nazionale, perché è nell’interesse delle amministrazioni comunali, di quella regionale e anche delle amministrazioni statali. In Toscana- ha specificato- vedo una grande sensibilità da parte della Regione e dei Comuni, nel condividere il percorso di accoglienza. Questo è un percorso ideale sul quale continueremo insieme».

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