ospedale3Per ictus, infarti, grandi traumi, il tempo e’ un fattore fondamentale, e intervenire in tempi brevi puo’ essere determinante per salvare la vita dei pazienti e scongiurare gravi conseguenze. Per questo la Regione Toscana ha lavorato alla realizzazione delle reti cliniche, che ha varato con due delibere presentate dall’assessore alla Salute Stefania Saccardi. Le reti cliniche, presenti da tempo nei Paesi anglosassoni, sono un modello innovativo che sviluppa una collaborazione ‘governata’ tra azienda territoriale e azienda ospedaliera, in particolare ‘per i percorsi tempo dipendenti’, per i quali la massima sincronizzazione degli interventi rappresenta un fattore chiave. Per definire questo modello, in questi mesi hanno lavorato gruppi tecnici composti da professionisti del Servizio sanitario regionale sotto la regia dell’assessorato: dal loro lavoro sono scaturiti documenti tecnici con le indicazioni.

Migliorare qualità e sicurezza cura «L’organizzazione delle reti cliniche – ha spiegato l’assessore Saccardi – nasce in un contesto di offerta sanitaria attenta a ridurre la duplicazione degli interventi, concentrare le competenze e ridurre i costi di gestione. La scelta della Toscana e’ quella di promuovere modelli innovativi di reti cliniche, e abbiamo voluto farlo per quelle patologie tempo dipendenti, per le quali il fattore tempo e’ determinante».  Obiettivi delle reti cliniche, quindi, sono migliorare la qualita’ e la sicurezza di cura, offrendo risposte piu’ qualificate, sia ai pazienti che agli stessi professionisti, e performance di piu’ alto livello rispetto all’organizzazione preesistente; migliorare l’equita’ (i cittadini potranno piu’ agevolmente accedere a cure che per i loro costi tecnologici ed infrastrutturali, non potrebbero essere disponibili in tutti i contesti locali); ridurre gli sprechi, migliorando il rapporto costo-efficacia nell’uso delle risorse. Il modello organizzativo prevede che gli ospedali siano differenziati, all’interno dei percorsi di emergenza-urgenza, in sede di Dea (dipartimento emergenza accettazione) di secondo livello e Dea di primo livello con Pronto soccorso. La rete ictus e’ gia’ stata sperimentata «con buoni risultati» negli ospedali della Asl Toscana centro e a Careggi. L’ictus cerebrale rappresenta la principale causa di disabilita’ permanente nell’adulto-anziano, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte nella popolazione, con enormi costi sanitari e sociali. In Toscana i casi di ictus sono circa 10.000 l’anno. La rete qui e’ costituita sulla base delle tre grandi Asl (nord ovest, centro, sud est) e le tre aziende ospedaliere (Careggi, di Pisa e Siena). La rete infarto invece e’ formata dalle strutture della rete dell’emergenza-urgenza, dalle strutture ospedaliere e territoriali e di riabilitazione, per assicurare standard clinico-assistenziali omogenei, ridurre la mortalita’ ed esiti permanenti dell’evento acuto; garantisce ai pazienti con infarto miocardico acuto pari opportunita’ di accesso alle procedure salvavita. Infine la rete trauma costituita da ospedali collegati in base a risorse e competenze disponibili in presidi di pronto soccorso per traumi, centri traumi di zona, centri traumi di alta specializzazione.

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