Dopo un anno di segnali positivi, si apre un cambio di scenario: l’economia toscana decelera, è a rischio la ripresa. Così la Cgil Toscana e l’Ires Toscana sintetizzano il contenuto del Focus Ires sull’economia regionale, il terzo del 2018 (sul primo semestre dell’anno), con lo speciale dei dati provincia per provincia. «L’economia toscana viaggia a due velocità ha dichiarato  Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana – . La parte centrale tiene, guidata dall’area metropolitana di Firenze; la costa soffre maggiormente, c’è un rischio di desertificazione industriale mentre commercio e turismo da soli non bastano; tuttavia, ci sono grandi potenzialità che vanno fatte sviluppare, a partire dal tema dei porti e anche da quello della nautica, settore in cui il lavoro è molto terziarizzato e ci sarebbe bisogno di incrementare un ragionamento di politiche industriali per un lavoro di qualità. E’ vero che cala la Cassa integrazione, ma ciò deriva molto dal fatto che varie aziende hanno chiuso o terminato gli ammortizzatori. Insomma, l’economia toscana non deve essere lasciata alle dinamiche nazionali e internazionali, altrimenti crescono le diseguaglianze; è necessario che tutti gli attori istituzionali e sociali di pensare di come svolgere tutti insieme un ruolo con l’obiettivo di creare lavoro e lavoro di qualità».

I numeri La Toscana, regione fortemente vocata all’export e da questo economicamente trainata, «sta iniziando a risentire degli elementi di incertezza del quadro economico internazionale – si legge in una nota di Cgil Toscana -. Le rinnovate tensioni sui mercati mondiali alimentate dalle politiche neo protezionistiche di Trump con gli annunciati aumenti tariffari e conseguenti misure di rappresaglia dei partners commerciali potrebbero far deragliare il treno della ripresa e portare ad una revisione al ribasso delle stime di crescita».

Previsioni di crescita riviste al ribasso Ciò porta, di conseguenza, a ridimensionare la recente dinamica di crescita del PIL regionale che registrerebbe per il 2018 un incremento di 0,2 punti percentuali rispetto al 2017 (da +0,8% a +1%). E inevitabilmente le aspettative sull’andamento dell’export netto per il biennio 2018/2019 non sono positive  e avranno effetti di rallentamento anche sulla dinamica dei consumi interni. Effetti moderatamente compensati dalla espansione del commercio elettronico, i cui minori costi insieme ad una sufficiente tenuta del reddito disponibile dovrebbero alimentare, in previsione, i consumi delle famiglie a sostegno di una domanda interna che diventa ancora più importante in un contesto di raffreddamento dell’export. In questo senso, secondo lo studio, l’atteggiamento al consumo delle famiglie toscane resta caratterizzato da una certa cautela con una ulteriore crescita dei depositi bancari che nel 2018 potrebbero toccare la somma dei 65 miliardi di euro rispetto ai 45 miliardi del 2011.

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