Due nigeriani, un uomo e una donna, sono stati arrestati dalla Polizia di Pistoia per tratta di persone, tentata estorsione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, reati commessi contro alcune loro connazionali fatte entrare in Italia e successivamente avviate alla prostituzione in alcune città italiane, tra le quali Prato. I due, residenti in Valdinievole, ora si trovano l’uno in carcere e l’altra con obbligo di dimora.

Il rito Ju Ju Dalle investigazioni, dirette dal sostituto procuratore Angela Pietroiusti della Dda di Firenze, è emerso che le donne, prima della partenza dalla Nigeria, venivano sottoposte a un particolare rito detto ‘Ju Ju’: al termine venivano praticati alcuni fori alle mani con oggetti appuntiti. Il sangue fuoriuscito veniva poi mischiato ad una sostanza nera con cui si spalmavano le ferite. Le donne, una volta in Italia, risultavano debitrici di 35 mila euro che avrebbero dovuto ripagare attraverso l’attività di prostituzione. Solo allora sarebbe stato sciolto il vincolo magico. Inoltre, sempre allo scopo di tenere le ragazze in uno stato di soggezione fisica e psicologica, venivano minacciate le famiglie d’origine in Nigeria. Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti confezioni di preservativi e farmaci per procurare l’aborto (una delle prostitute aveva già subito due aborti spontanei).

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