Un segnale di rigore, un esempio di sobrietà doverosa, anche se consentirà di risparmiare cifre limitate. E’ questo il senso di alcune misure annunciate oggi dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, tra le quali la riduzione da 8 a 5 delle direzioni generali della Regione e un nuovo codice di comportamento a cui una delibera appena approvata vincola i membri della giunta regionale e con essi le aziende, le agenzie, gli enti, gli organismi dipendenti dalla Regione, compresi quelli di consulenza.


Gestione rigorosa – “Non accettiamo lezioni da nessuno perchè da tempo la Regione Toscana si è messa su questa strada – commenta il presidente Enrico Rossi –  Siamo per una profonda riforma della pubblica amministrazione e per una rigorosa gestione delle sue risorse, per renderla più funzionale rispetto alle esigenze dei cittadini, più efficiente, efficace, leggera. Controllo della spesa e qualità vanno insieme, in sanità lo abbiamo dimostrato. Per questo vogliamo vincolare tutti alla sobrietà e alla massima trasparenza. Entro l’estate presenteremo un piano complessivo”.


Il codice per gli assessori – Il nuovo codice impegna i componenti della giunta a non dovranno contribuire all’aumento della spesa per i cosiddetti beni strumentali (cellulari, computer portatili, arredi per gli uffici). La spesa per partecipazione a convegni dovrà essere ridotta del 20% rispetto all’anno scorso. Per le spese di rappresentanza viene fissato un tetto massimo di 28.100 euro, cioè 7300 euro in meno rispetto al 2009. Gli assessori dovranno limitare gli spostamenti “intervenendo alle manifestazioni e alle riunioni effettivamente rilevanti e utilizzare i sistemi di comunicazione diretti a favorire le forme di partecipazione a distanza e in modalità virtuale”. Ma se proprio si devono spostare, che lo facciano utilizzando le autovetture di servizio in modo “strettamente connesso alle funzioni istituzionali” e altri mezzi scegliendo modalità “risparmiose”: la seconda classe in treno, la classe economica in aereo, le categorie alberghiere non di lusso o quelle convenzionate, i servizi pubblici di linea per gli altri spostamenti. “Presto andrò a Shanghai in classe economy spendendo 1600 euro – ha detto il presidente – mentre la business class costa 3200 euro, il doppio. Sono diversi mesi di pensione per un invalido al minimo”.  Gli incontri istituzionali e le riunioni di lavoro andranno effettuati, di norma, nelle sedi regionali, conclude il codice, che affida all’ufficio di gabinetto del presidente il monitoraggio della situazione e la redazione di una relazione semestrale.


Cinque direzioni generali – Le direzioni generali, il vertice della macchina regionale, saranno ridotte dal 8 a 5. Raggrupperanno questi temi: competitività del sistema regionale (politiche per lo sviluppo, l’innovazione, risorse umane), coesione sociale (sanità e welfare), territorio, ambiente e infrastrutture, presidenza e avvocatura, organizzazione e risorse. “Abbiamo scelto una organizzazione più funzionale – spiega il presidente – capace di assicurare alla macchina regionale maggiori capacità di coordinamento, alto indirizzo tecnico e integrazione delle politiche, in linea con le esigenze di rigore e risparmio”. Le relative nomine avverranno la prossima settimana.


Patto di stabilità regionale – Nella sua ultima seduta la giunta regionale ha approvato una proposta di legge che trasforma l’attuale meccanismo del “patto di stabilità”. Oggi un Comune o una Provincia non possono spendere oltre una cifra, che viene fissata dal governo tenuto conto di più parametri. Non possono spendere oltre quello che è previsto dal patto di stabilità, anche se avessero in cassa le risorse per farlo e a volte sono costretti a  rinviare opere da fare e in qualche caso ritardare di mesi i pagamenti alle aziende di lavori già fatti. La proposta di legge disegna uno scenario diverso. L’indicazione è quella di guardare all’aggregato regionale del comparto. Non conta se il singolo Comune o Provincia centrano l’obiettivo, ma se l’obiettivo in tutta la Toscana viene raggiunto. In questo modo gli enti che ne abbiano necessità potranno essere autorizzati a superare il limite imposto dal patto, bilanciati dai migliori risultati (e risparmi) di altri enti. “Cerchiamo in questo modo – ha concluso il presidente Rossi – di allargare le maglie del patt o per ridare fiato agli investimenti”.


Firenze

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