Taglio del nastro questa mattina nella palazzina Calcit, accanto all’ospedale San Donato, per l’hospice di Arezzo. Prima si è tenuta la presentazione nell’auditorium Pieraccini, di fronte a cittadini, autorità e professionisti della Asl. Poi l’inaugurazione vera e propria dei locali.

Il binomio tra istituzioni e privato sociale «Quello che inauguriamo oggi – ha dichiarato l’assessore regionale Stefania Saccardi – è un bellissimo esempio di collaborazione tra istituzioni pubbliche e privato sociale. Un grande grazie al Calcit, che si muove sempre in sinergia con le istituzioni. La collaborazione tra Calcit e Asl dura ormai da molti anni, ed è questo il modo giusto di agire, con l’obiettivo comune della salute dei cittadini. La sanità non può curare tutto ma può e deve prendersi cura di tutti». L’hospice di Arezzo, che si trova nella palazzina Calcit accanto all’ospedale San Donato, comprende 6 posti letto di degenza ordinaria e 1 posto letto di Day Hospice per chi si sottopone a cure oncologiche; alcuni spazi di lavoro per gli operatori; una cucina/tisaneria/soggiorno a disposizione sia dei pazienti che dei loro familiari; un luogo di culto; una sala riunioni multifunzione; un ambulatorio per le terapie antalgiche e l’area direzionale. In ogni camera è posizionato un divano letto per il familiare. Sarà possibile portare gli animali da affezione. «Migliorare la qualità della vita dei malati sottoposti a cure palliative, facendoci carico del loro dolore fisico e psicologico, affiancando le famiglie in un momento difficile. Questo è l’obiettivo del nostro hospice – ha dichiarato Enrico Desideri, direttore generale Asl Toscana sud est – Per questa struttura e per questa opportunità dobbiamo ringraziare il Calcit e i tanti aretini che hanno sostenuto il progetto. L’hospice consente di evitare il ricovero in ospedale, grazie ad un luogo che ha le stesse caratteristiche di una casa ma che, allo stesso tempo, prevede un’offerta socio-sanitaria ad elevata intensità assistenziale e con competenze specialistiche. Per Arezzo e la sua provincia, si tratta di un segnale forte di umanità e rispetto della vita».

Come funziona La richiesta di accesso all’hospice può essere fatta sia per il paziente che si trova a casa sia per quello ricoverato in ospedale. Viene quindi presentata dal medico di medicina generale, dal medico ospedaliero o dal medico delle cure palliative. Un ruolo fondamentale, in questi contesti, viene svolto dall’Acot, l’Agenzia per la continuità ospedale-territorio. L’assistenza all’interno dell’hospice è garantita da un’equipe multidisciplinare e multi professionale, costituita da un medico palliativista, uno/due medici di famiglia; un infermiere di riferimento; lo psicologo; alcuni O.S.S. Nell’hospice aretino lavoreranno 15 persone. La palazzina “Centro Oncologico Calcit” dove oggi si concretizza l’hospice, fu inaugurata il 9 giugno 2001 e costruita completamente con i contributi dei cittadini. Il progetto fu pensato fin dal 1995 ed il 28 agosto 1998, ottenuta la concessione edilizia, iniziarono i lavori per un investimento pari a 7 miliardi di lire. Per l’hospice, la Asl Toscana sud est si è fatta carico di ristrutturare i locali con un investimento di circa 400 mila euro ed il Calcit, grazie all’eredità lasciata dalla pittrice Maria Antonietta Battaglini e dal marito Mario Ucelli, ha donato gli arredi per un valore di 75.000 euro. Un contributo è stato dato anche dalla Diocesi. I locali sono stati resi più accoglienti con i quadri dei ragazzi del Liceo artistico “Pier della Francesca”, con le foto dell’Unione italiana fotoamatori sezione di Arezzo e con le composizioni floreali del Garden Club di Arezzo.

La soddisfazione dei protagonisti «Un sistema di salute serio si prende cura delle persone soprattutto nei momenti più difficili della vita – ha detto il direttore sanitario Simona Dei – Proprio allora è importante essere presenti: per curare il dolore, trovare un senso ai giorni e alle ore, accompagnare nel percorso verso la fine, con competenza ma soprattutto con umanità. Ringrazio tutti coloro che permettono tutto questo con impegno e professionalità». «L’hospice – ha spiegato Pier Domenico Maurizi, direttore delle Cure Palliative – è una struttura sanitaria residenziale di cure continue ad alta complessità assistenziale. Prende in carico i pazienti in fase terminale quando, per una molteplicità di condizioni, il domicilio diventa inadeguato. L’hospice permette di proseguire le cure in un ambiente protetto, con trattamento assistenziale 24 ore su 24». «Per Arezzo è una giornata importante – ha detto Antonella Valeri, direttore del Distretto – L’hospice era molto atteso, anche per coloro che devono sottoporsi ad una terapia oncologica ed hanno bisogno di un punto di riferimento durante il percorso. Ringrazio il Calcit per il sostegno importante e anche la Diocesi, che ha contribuito per l’acquisto di alcuni arredi». «La palazzina torna completamente a servizio dei malati – ha dichiarato Giancarlo Sassoli, presidente del Calcit – Un fiore all’occhiello per la nostra sanità e per la popolazione. Grazie agli aretini che hanno contribuito a realizzarla e alla Asl per i lavori di ristrutturazione. Oggi mandiamo un segnale di civiltà e grande dignità verso coloro che devono essere accompagnati nel fine vita e i loro familiari». «Un ringraziamento a nome di tutta la città di Arezzo per questa struttura – ha concluso il sindaco Alessandro Ghinelli – L’hospice rappresenta un passo importante nell’eccellenza della cura e dell’assistenza: la presenza di un luogo dove i molteplici bisogni del malato sono facilitati e posti al centro dell’attenzione, è prova concreta del riconoscimento e del sostegno alla dignità e alla sensibilità delle persone più sofferenti e deboli e dei loro familiari, quanto mai essenziali nei momenti più delicati della malattia».

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