Il Comune di Sesto Fiorentino aderisce al Toscana Pride 2017, cui ha concesso il patrocinio, e sarà presente alla manifestazione che si terrà il prossimo 27 maggio ad Arezzo con il gonfalone comunale. «Il cammino sulla strada dei diritti e della piena uguaglianza è lungo e difficile – afferma il sindaco Lorenzo Falchi – e, nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi mesi, è importante che le istituzioni e le comunità da esse rappresentate facciano sentire la propria voce in occasioni come questa. Sono già tante le unioni civili celebrate nel nostro comune, segno tangibile di come siamo finalmente riusciti a dare una prima risposta alla domanda di diritti. Non possiamo, però, fermarci qui: occorre migliorare la legge in vigore, fino a colmare completamente il divario di diritti con il matrimonio egualitario. Saremo in piazza, il prossimo 27 maggio, per dire che dobbiamo andare avanti, mettendo al centro delle scelte politiche le persone e ingaggiando una battaglia educativa e culturale contro omofobia e intolleranza».

E se Sesto Fiorentino ha deciso di appoggiare il Gay Pride di Arezzo, a Firenze è scoppiata negli ultimi giorni una polemica nei confronti dell’assessore alle attività Anna Paola Concia. Quest’ultima, da sempre attivista Lgbt, con alcune sue dichiarazioni è andata contro la scelta del comune di Firenze di non inviare come richiesto ad esempio dal consigliere comunale Tommaso Grassi, il gonfalone all’evento in terra aretina, sostenendo di non essere d’accordo con la decisione presa dai suoi colleghi del Pd a Palazzo Vecchio. Un fulmine a ciel sereno per la maggioranza che ha subito alzato un polverone contro le parole della Concia, che è stata prima silenziata e poi isolata quando quest’ultima nelle scorse ore ha fatto la sua prima relazione sul turismo in città durante il Consiglio comunale. Al momento di dover parlare per un sostegno alle sue parole, tutti i membri del gruppo politico che sulla carta dovrebbero appoggiarla politicamente, insieme al resto della giunta, è rimasto in silenzio. Insomma un inizio in salita per l’assessore Concia e nessuna volontà di Palazzo Vecchio di cambiare idea sulla scelta di non far passare il Gonfalone al prossimo ‘Gay Pride’ di Arezzo.

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