Mura trecentesche a far da cornice alle antiche tradizioni contadine degli anni ’30 e ‘40. Per un giorno Buonconvento si è immersa nel passato, negli usi e costumi di una cultura e di un mondo rurale che non esistono più ma che, ancora oggi, sono testimoni di valori affascinanti. Di fronte a migliaia di visitatori è andata in scena domenica nel borgo delle Crete Senesi la Tribbiatura sotto le mura.
 
Lo scenario Un centinaio le persone vestite secondo i costumi degli anni Trenta e Quaranta che hanno riproposto scene di vita quotidiana nell’aia tra le donne sulla mucchia di grano, i macchinisti al motore, il fattore e la massaia. E’ andata così così in scena senza alcun copione scritto ma con la semplice capacità dell’improvvisazione una sorta di spettacolo reale con l’arrivo dei padroni, del fattore, del treccolone con la sua mercanzia, della guardia, delle ragazze e dei giovanotti, del frate da cerca, dei carabinieri a cavallo che tentano di togliere la bandiera rossa in cima allo stollo del pagliaio. Riproposti alcuni mestieri ormai scomparsi come il funaio, il filatore di stoppa, il calzolaio di zoccoli, il canestraio, l’arrotino e il battitore di lana. La serata si è conclusa con una cena con i piatti tipici della cucina contadina, realizzati dalle sapienti donne dei Quartieri, e il più tradizionale ballo in piazza.  

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